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Osservatorio Giovani OCPG

Giovani e Immigrazione

  • Rita Bichi, P. Bignardi, F. Introini, C. Pasqualini (2018), Felicemente italiani. I giovani e l'immigrazione, Vita e Pensiero

 

Giovani italiani, dai 18 ai 29 anni, vivono nella stessa nazione ma hanno storie diverse. Alcuni di loro sono cittadini italiani per nascita, altri hanno acquisito la cittadinanza provenendo da una migrazione, propria o della famiglia di origine. Il numero di ragazzi italiani con background migratorio aumenta ed è destinato a crescere in futuro: la convivenza delle differenze si fa quotidiana, innalza barriere e costruisce ponti, produce conflitti, ma anche ricchezza materiale, culturale, relazionale. Quali sono le diversità tra i giovani italiani dalla nascita e quelli che lo sono diventati in seguito? Qual è la loro disposizione nei confronti dell'altro, dello straniero, del 'diverso'? È un invasore, un fratello, un antagonista, un amico? Le indagini svolte dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo restituiscono un quadro nel quale prevale un atteggiamento di difesa e di diffidenza nei confronti degli immigrati. Questa disposizione incide sulla quotidianità delle relazioni? Influisce sui valori e sugli atteggiamenti prevalenti? E sulla progettualità e la visione del futuro? La ricerca, promossa da Fondazione Migrantes e i cui risultati sono presentati in questo libro, ha origine proprio dalla necessità di approfondire i percorsi e i processi attraverso i quali si formano le opinioni rispetto ai migranti, agli stranieri, all'altro percepito diverso da sé. Il campione, formato da 204 giovani distribuiti su tutto il territorio nazionale, comprende 60 intervistati con background migratorio, provenienti da 28 diversi Paesi del mondo. È questa la prima ricerca in Italia che, in maniera così ampia, si occupa di loro.

  • Colombo E., Domaneschi L., Marchetti C. (2015), Una nuova generazione di italiani. L'idea di cittadinanza tra i giovani figli di immigrati, Franco Angeli, Milano

L'intensificarsi degli effetti dei processi di globalizzazione e, in particolare, dei crescenti flussi migratori, trasformano l'idea di cittadinanza. La crisi di una piena coincidenza tra comunità politica, comunità di residenti e comunità che si riconosce in un ethos nazionale rende problematica la conservazione di quel delicato equilibrio tra inclusione ed esclusione, universalismo e riconoscimento delle differenze, su cui ha trovato fondamento l'idea moderna di cittadinanza. La cittadinanza diviene allora uno dei luoghi principali di confronto e contesa sulla sovranità e sull'identità, include domande di riconoscimento delle differenze collettive e, più in generale, veicola istanze di trasformazione delle regole di gestione dello spazio pubblico e di quello politico. La questione appare particolarmente rilevante in Italia dove una legge sulla cittadinanza ispirata da un rigido ius sanguinis rende molto difficile il riconoscimento dello status di cittadino per chi, pur essendo nato in Italia e avendo qui trascorso tutta la sua vita, ha genitori stranieri. La presente ricerca illustra come le "seconde generazioni" parlano della cittadinanza e quale senso assume per loro dirsi e sentirsi italiani. Comprendere meglio il loro interesse per l'acquisizione della cittadinanza italiana ci è parso un buon punto di partenza per riflettere su come sta cambiando la società italiana e la nostra idea di "italianità".

 

  • Girardi D. (2012), Gioventù corte. Giovani adulti di origine straniera, Franco Angeli, Milano.

Lo sguardo del ricercatore si focalizza su chi è costretto a diventare adulto prima dei suoi coetanei, semplicemente perché gli è toccato di nascere nel Nord Africa o in un paese dell'Est europeo, anziché in Italia o, piú in largo, in un paese occidentale. La ricerca svolta presenta una interessante analisi delle dimensioni che toccano il senso e le pratiche del lavoro, del consumo, delle relazioni di genere, dei rapporti amicali e della sfera etico-morale, in una lettura che confronta le dinamiche di relazione intra e interculturale, soprattutto tra chi è giovane troppo presto e chi rischia di essere giovane troppo a lungo: immigrati da una parte e autoctoni dall'altra.

 

  • Meglio L. (2011), I colori del futuro. Indagine sul tempo libero e la quotidianità dei giovani immigrati di seconda generazione in Italia, Franco Angeli, Milano.

L'obiettivo fondamentale del testo è quello di indagare i mondi vitali e la quotidianità dei giovani immigrati di seconda generazione residenti in Italia che a vario titolo partecipano alle attività culturali e ricreative promosse dai Cral regionali della Fitel  (Federazione italiana tempo libero). Il mondo dell'associazionismo, infatti, può a ben vedere esser considerato come un fondamentale strumento di mediazione interculturale volto, tramite iniziative e progetti, a promuovere la conoscenza delle differenze nell'incontro e nella convivenza tra persone appartenenti a universi culturali differenti. Partendo da questa premessa è stata condotta un'indagine conoscitiva su un campione ampio di giovani, che ha individuato un mondo inedito di rappresentazioni riferite alle aspirazioni, al tempo libero e ai sogni dei giovani immigrati italiani.

 

  • Spanò A. (a cura di) (2011), Esistere, coesistere, resistere. Progetti di vita e processi di identificazione dei giovani di origine straniera a Napoli, Franco Angeli, Milano.

Attraverso le pratiche, i desideri, le aspirazioni dei giovani di "seconda generazione", il volume riflette sulle nuove forme di costruzione dell'identità in uno scenario di crescente globalizzazione. Fa da sfondo in particolare l'area metropolitana di Napoli, con la sua specificità derivante dalla più elevata transitorietà della presenza immigrata e dalla maggiore precarietà dell'inserimento lavorativo della componente immigrata della forza lavoro.

 

  • Ferro L. (2010), Chi resta, chi parte, chi arriva. Fattori di attrattività per i giovani in Veneto, CLEUP, Padova.

Ad un certo punto, verso la fine del percorso formativo, molti giovani si pongono la domanda se rimanere o se partire alla volta di un posto diverso dove stabilirsi e realizzarsi. Questa domanda se la pongono sempre di più anche i giovani veneti che aspirano a lavori intellettuali o artistici ossia i giovani creativi. Fino ad oggi quelli che poi se ne sono effettivamente andati sono stati molto pochi, ma in futuro le cose saranno ancora così? Questo studio ha provato a valutare l'importanza relativa dei fattori che possono trattenere ed eventualmente attrarre giovani creativi in un territorio: il lavoro, la qualità della vita, l'ambiente culturale ricco ed aperto nei confronti della diversità ...

 

  • Rizzo M. (2010), Giovani immigrati. L’integrazione e cittadinanza, Grifo, Lecce.

Il vivace dibattito, cui ha dato luogo la Giornata di Studio leccese, ha sottolineato l'importanza di alcuni spunti critici di riflessione. In primo luogo, per facilitare al giovane straniero l'apprendimento della lingua italiana e, conseguentemente, per consentirgli di partecipare a pieno titolo alla vita dei suoi coetanei, è necessario individuare una valida strategia politica mirata a qualificare gli insegnanti della lingua italiana ai giovani stranieri. Altro rilevante problema emerso è quello della necessità di una strategia politica e culturale europea per l'integrazione dei giovani immigrati nel settore delle più disparate professioni. Per ultimo, ma non da ultimo, ha fatto capolino l'idea di scegliere, superando gli inutili rigurgiti nazionalistici, un idioma europeo quale lingua ufficiale della Comunità.

 

  • Trappolin L. (a cura di) (2007), Gli altri e noi. Giovani, pluralismo culturale e diversità, Guerini e Associati, Milano.

Chi è l'altro rispetto alle nostre rappresentazioni normative? Come incidono gli stereotipi ed i pregiudizi nell'irrigidire le relazioni tra le diversità culturali? Quali sono le vie ritenute più praticabili per la costruzione di un "mondo in comune" tra diversi? Queste domande toccano temi classici dell'indagine sociologica ed occupano posizioni sempre più centrali nel dibattito pubblico delle società contemporanee. Le risposte portano allo scoperto gli intrecci tra il pluralismo di fondo generato dalla modernità avanzata, le ridefinizioni delle differenze "interne" alle società occidentali come la moltiplicazione dei modelli di maschilità e di femminilità, e la comparsa di differenze "esterne" di cui immigrati ed immigrate sono considerati simbolicamente i portatori.

 

  • Campelli E. (2004), Figli di un dio locale. Giovani e differenze culturali in Italia, Franco Angeli, Milano.

Il volume riporta e discute i risultati di una ricerca sull'atteggiamento dei giovani nei confronti delle differenze culturali e dei gruppi di minoranza che nel nostro paese ne sono portatori. Sono stati coinvolti nell'indagine circa 2200 ragazzi d'età compresa fra i 14 e i 18 anni, in oltre 1000 comuni italiani. Le loro indicazioni compongono in quadro accidentato, denso di chiaroscuri e zone d'ombra, trasversalità sconcertanti e convergenze inaspettate, che merita riflessione attenta. E tutto l'impegno possibile.