Giovani e media
- Nicoletta Vittadini (2018), Social media studies. I social media alla soglia della maturità: storia, teorie e temi, Franco Angeli
I social media sono giunti alla soglia della maturità. Nei primi vent'anni di storia il loro numero è aumentato, i modelli comunicativi sono cambiati e sono nati nuovi assetti economici. I social media oggi sono naturalizzati e vengono percepiti come un aspetto scontato dell'esperienza quotidiana e della cultura. Per quasi tre miliardi di persone nel mondo. Attraverso varie piattaforme comunicano: persone comuni, istituzioni, associazioni, imprese. Il loro raggio di azione non è più limitato alle relazioni interpersonali (pubbliche o private), ma arriva a toccare processi sociali importanti, come la rappresentazione della realtà, la circolazione delle informazioni o la comunicazione tra generazioni. Il volume si propone di contribuire alla comprensione dei social media alla soglia della maturità, descrivendone nella prima parte vent'anni di storia, con particolare attenzione all'evoluzione tecnologica, comunicativa e culturale. La ricostruzione storica comprende anche un confronto tra le diverse fasi di studio e i loro intrecci con i discorsi sociali e mediali. La seconda parte è dedicata a tre snodi del dibattito: la rappresentazione della realtà - i social media sono ormai uno strumento importante di diffusione di racconti (veri e falsi), ma sono anche il luogo in cui le narrazioni si costruiscono collettivamente nelle conversazioni tra utenti; la relazione tra ciò che è privato e ciò che è pubblico - i social media ne rimettono in gioco la definizione stessa, insieme a quella delle forme di controllo dei confini della nostra privacy; l'uso intergenerazionale - i social media non possono più essere, parafrasando il titolo di un film, un paese per giovani, piuttosto un ambiente multigenerazionale. Contribuiscono alla formazione delle generazioni più giovani e vengono interpretati e usati in modo diverso dai meno giovani, che vi applicano i modelli di comunicazione a loro più familiari. Muovendosi dalla storia all'attualità, dal quadro d'insieme all'approfondimento, il volume vuole raccontare una fase di sviluppo dei social media in cui, non più novità, sono divenuti parte della cultura di chi li usa.
- Riva C., Scarcelli C. M. (2016), Giovani e media. Temi, prospettive, strumenti, McGraw-Hill Education, Milano
Le riflessioni che sono al centro di questo volume ruotano attorno a due poli principali: il radicamento dei media nella quotidianità odierna e il protagonismo delle giovani generazioni, poste al centro di quel mutamento, simbolico e tecnologico, che produce ed è prodotto dalla cultura mediale contemporanea. I capitoli, redatti da giovani ricercatori che da tempo si occupano di queste tematiche e da attenti ed esperti osservatori del mutamento in atto, si pongono come obiettivo quello di indagare cosa significhi essere giovani in un mondo tecnologico in continuo mutamento, in cui le offerte e le occasioni culturali, di consumo mediale, di relazione, di opportunità sono sempre più crescenti. Verranno presentate varie dimensioni della relazione, complessa e multiforme, tra giovani e media: dai new media al cinema, dalle serie tv alla musica e ai videogiochi, fino al più ampio fronte dei consumi culturali outdoor. E ancora: dall'uso dei social network alle implicazioni in termini relazionali ed affettivi e di partecipazione politica, fino agli interrogativi su come sono cambiate le pratiche di lettura/scrittura con l'avvento dei media digitali. Senza dimenticare una riflessione a partire dalla prospettiva adulta (genitori e insegnanti) rispetto a tali dinamiche. Per linguaggio, presentazione dei temi, organizzazione del discorso e contributi offerti, il volume vuole fornire inquadramenti teorici, discussioni specialistiche e casi di studio sulla relazione tra giovani e media.
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Primerano F. ( 2016), New selfie generation: viaggio nel mondo dei giovani, tra sogni, speranze, social network, pop, rock, cinema e WhatsApp, Youcanprint, Lecce
In quest'opera si vuol descrivere il mondo dei giovani d'oggi nelle sue 1000 sfumature e si racconta anche l'esperienza di un Artista-Docente che si cimenta a svolgere l'attività di insegnante con grande verve e umiltà. È un vero e proprio viaggio nel mondo dei giovani, tra i loro interessi quali i piaceri, la tv, il mondo web, lo sport, il cinema, i Social network, WhatsApp e tra i loro valori quali la famiglia, l'amicizia, la cultura, l'amore, i sogni, le speranze etc.
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- Tirocchi S. (2013), Sociologie della media education. Giovani e media al tempo dei nativi digitali, Franco Angeli, Milano
Qual è il reale significato delle nostre pratiche comunicative e quali implicazioni sociali ne derivano? La presenza di tanti dispositivi e sistemi di comunicazione (dai cellulari ai social network sites) nella vita di tutti i giorni ci fa sembrare naturale abitare in un ambiente tecnologizzato: il mondo offline e quello online sono ormai intrecciati in modo indissolubile e annullano i confini tra reale e virtuale, tra identità personale e rappresentazioni sullo schermo. In questo complicato paesaggio culturale è necessario sviluppare un robusto approccio di Media education: una disciplina istituzionale che guida alla socializzazione con i nuovi media, compito arduo che i giovani (i cosiddetti nativi digitali) e gli adulti (gli immigrati digitali) sono costretti di solito a improvvisare, spesso in solitudine, senza le competenze necessarie per affrontare la complessità dei codici mediali e dei contenuti da essi veicolati. Questo libro costituisce un passo in avanti per capire rischi e opportunità presenti nel mondo multimediale. Mediante gli strumenti teorici forniti dalla sociologia individua alcuni temi-chiave della Media education - società postmoderna, giovani, cambiamenti nelle forme di socializzazione - in una fase dell'evoluzione sociale in cui non ci si può permettere di abbassare la guardia nei confronti dei pericoli insiti nell'uso della rete e dei social media, luoghi affascinanti e ricchi di potenzialità ma anche densi di minacce.
- Saracino B. (2013), Giovani e nuovi media. Cinque ricerche italiane sul tema, Bonanno, Acireale - Roma
Il volume raccoglie le prime cinque indagini realizzate dal Centro Studi Minori e Media in collaborazione con l'Università di Firenze attraverso la somministrazione di questionari a campioni nazionali di studenti. La ricerca del 2006 analizza la diffusione dei videogiochi; quella del 2007 si interroga sull'uso del cellulare da parte dei bambini e dei ragazzi. Il Centro Studi ha rilevato nel 2008 il rapporto tra studenti delle scuole superiori, mass media e politica; nel 2009 la percezione della crisi economica e le eventuali modifiche nelle abitudini e nei consumi; nel 2010 le opinioni sulla diversità in termini di etnia, religione, orientamento sessuale, genere, opinioni politiche e condizione sociale. Il testo propone quindi i risultati delle cinque ricerche ricorrendo anche all'uso di rappresentazioni grafiche e tabellari dei dati.
- Casetti F. (a cura di) (2012), L'arte al tempo dei media. Profili e tendenze della scena artistica italiana, Postmediabooks, Milano.
Francesco Casetti conduce un'indagine scientifica sulle condizioni in cui opera l'artista in Italia, sul significato di fare arte, sui fattori che spingono a scegliere l'arte come professione di vita. Sullo sfondo dell'indagine, le tendenze determinanti nella comunicazione di oggi: la trasformazione dell'attività intellettuale, la ristrutturazione di linguaggi e strumenti espressivi, la crescente e sempre più pervasiva cultura mediale.
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Giaccardi C. (2011), Abitanti della rete. Giovani, relazioni e affetti nell'epoca digitale, Vita e Pensiero, Milano.
Il volume riporta e contestualizza i risultati di una ricerca empirica che si concentra sulle modalità relazionali in rete dei giovani tra i 18 e 24 anni. Per la presenza anche di una serie di riflessioni approfondite con un taglio socioantropologico si offre come strumento aggiornato per gli operatori della comunicazione, per chi ha a che fare col mondo giovanile (educatori, insegnanti, psicologi), per chi vuole approfondire il significato 'ambientale' e relazionale delle nuove tecnologie.
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Roberti G. (2011), Il senso dei giovani per il consumo. Nuove generazioni, identità e relazioni sociali, Bonanno, Roma.
Nel tentativo di offrire una chiave di accesso al mondo giovanile, il libro si propone di analizzare il ruolo ricoperto dai consumi nel processo di definizione dell'identità giovanile, cercando anche di capire in che modo la condivisione di pratiche di fruizione comuni possa determinare nuove forme di appartenenza. In un continuo confronto con la letteratura scientifica più recente, il lavoro individua nei Social Network Site un luogo privilegiato per lo studio dei percorsi di costruzione del sé e ne mette in luce la capacità di supportare concretamente le molteplici espressioni dell'identità delle nuove generazioni. Dal momento che su tali piattaforme le interazioni poggiano anche sulla condivisione di gusti e interessi distintivi, il libro punta a ricostruire i meccanismi che legano consumi e relazioni sociali giovanili, evidenziando al contempo la capacità dei ragazzi di utilizzare l'universo valoriale che circonda specifici brand per raccontare la propria storia.
- Gallina M. A. (2010), I divari del futuro giovani e Internet, Bonanno, Roma.
L'intervento delle tecnologie comunicative, che forniscono materiale conoscitivo e stimoli con modalità alternative più attraenti rispetto a quelle comunemente offerte dagli adulti di riferimento, comporta la nascita di nuove problematiche per le nuove generazioni che richiedono riflessioni socio-educative circa i cambiamenti relativi sia agli aspetti relazionali, sia alle modalità di apprendimento, che caratterizzano le generazioni denominate 2.0.
- Pasquali F., Scifo B., Vittadini N. (a cura di) (2010), Crossmedia cultures. Giovani e pratiche di consumo digitali, Vita e Pensiero, Milano.
A fronte di uno scenario dove la televisione generalista convive con la televisione multicanale e tematica; dove la tradizionale distribuzione dei contenuti mediali si mescola a nuove forme di circolazione online e peer to peer; dove le modalità di comunicazione uno-a-uno del telefono si intrecciano a forme molti-a-molti dei blog e dei social network, in cui i contenuti istituzionali vivono accanto ai contenuti generati dagli utenti, il volume si concentra sui consumi crossmediali dei giovani italiani e si articola intorno a tre grandi snodi: le pratiche della comunicazione interpersonale mediata, l'emergenza di nuove pratiche produttive e la ridefinizione del consumo televisivo.
- Castells M. (2009), Comunicazione e potere, Università Bocconi, Milano; ed. or.: CommunicationPower, University Press, Oxford.
La televisione commerciale e la privatizzazione delle telecomunicazioni hanno trasformato la relazione fra comunicazione e potere. L' affermazione della società in rete coincide, però, anche con l'autocomunicazione di massa: siti, blog, social network permettono la definizione autonoma di messaggi e contenuti; l'orizzontalità di Internet entra dunque in conflitto con la verticalità del potere economico e politico. Tra i casi analizzati c'è la Cina e il tentativo di censurare Internet e la campagna di Obama.
- Ito Mizuko, Horst Heather A., Bittanti M., Boyd D., Herr-Stephenson Becky, Lange Patricia G., Pascoe C. J., Robinson Laura and others (2009), Living and Learning with New Media: Summary of Findings from the Digital Youth Project. The MIT Press, Cambridge (Massachusetts).
Social network, giochi online, siti di video-sharing, e gadget come iPod e telefoni cellulari sono ormai infissi della cultura giovanile e modificano il modo di costruzione della propria identità. Questo studio è stato motivato da due domande di ricerca principali: come i nuovi media sono integrati in pratiche giovanili e ordini del giorno? In che modo queste pratiche cambiano le dinamiche del negoziato giovani-adulti oltre l'alfabetizzazione, l'apprendimento e la conoscenza autorevole?
- Livingstone Sonia and others (2009), Youth and new media: European comparative analysis. London School of Economics and Political Science, Londra.
Questo progetto di ricerca si concentra sulla diffusione, usi e significato dei media e Information Technology (IT) tra i 6-17 anni di età in 11 paesi europei e in Israele. Le conclusioni generali sono che l'espansione tecnologica deve, in ultima analisi, adattarsi al ritmo più lento del cambiamento sociale. Entrambi i media sono condizionati dai significati e pratiche che i giovani vivono ogni giorno. Inoltre sono emerse prove di disuguaglianze di genere.
- Gay N., Mazali T., Monaci S. (2008), Giovani, media e consumi digitali, Liguori, Napoli.
Lo scenario dei consumi mediali assume, negli ultimi anni, ritmi di cambiamento vertiginosi. Ai media tradizionali si affiancano nuovi ambienti di Rete che modificano sensibilmente i processi e i contesti di fruizione. Il libro si propone di presentare, attraverso i risultati di una ricerca empirica svolta su un campione di giovani studenti universitari, alcune linee interpretative dei cambiamenti in corso.
- Livingstone S. (2008), Theorising the benefits of new technology for youth: controversies of learning and development, ESRC seminar series. Department of Education, Oxford, UK.
La presente relazione riguarda il contenuto del primo di una serie di seminari intitolato "L'impatto educativo e sociale delle nuove tecnologie sui giovani in Gran Bretagna". La serie di seminari è stata concepita come un'iniziativa multi-disciplinare, che riunisce accademici, politici e professionisti da molti ambienti diversi, al fine di prendere in considerazione il modo in cui le nuove tecnologie hanno colpito i giovani, e in particolare per studiare il modo in cui le nuove tecnologie stanno avendo un effetto positivo sulla vita degli adolescenti nella nostra società.
- Jenkins H. (2008), Fan, blogger e videogamers. L'emergere delle culture partecipative nell'era digitale, Franco Angeli, Milano.
Il volume dà conto della svolta nella relazione tra i media e un pubblico sempre più co-creatore dei prodotti dell’industria culturale contemporanea e ne spiega i meccanismi. I saggi raccolti analizzano l’odierno sviluppo delle culture partecipative sul Web, mettendo in luce l’ascesa della blogosfera come la prova più marcata dell’impatto prodotto dalla partecipazione degli utenti sui grandi media tradizionali.
- McPherson T. (2008), Digital youth, innovation, and the unexpected, MIT Press, Cambridge.
L'uso dei giovani dei media digitali può causare varie innovazioni e risultati inaspettati, dall'uso di tecnologie di videogiochi per creare film all'effetto dei media digitali di casa sulla vita familiare. Questo volume esamina le questioni fondamentali che sorgono quando l'uso dei media digitali comporta esperienze di apprendimento non intenzionali e incontri sociali imprevisti. I collaboratori esaminano il complesso mix di pratiche e sviluppi emergenti online ed altrove che consentono ai giovani utenti di funzionare come driver di cambiamento tecnologico, riconoscendo che queste nuove tecnologie sono incorporate in sistemi più grandi sociali, la scuola, la famiglia, gli amici.
- Antonelli G. (2007), L'italiano nella società della comunicazione, il Mulino, Bologna.
Il testo delinea un articolato panorama dell'italiano contemporaneo soffermandosi sugli usi della lingua che nel periodo recente hanno conosciuto la loro diffusione attraverso l'utilizzo delle moderne tecnologie o un significativo rinnovamento. Diversi gli spunti: dal "cybertesto" dei videogiochi alla "lingua ipermedia" della nuova narrativa, dal gergo giovanile a quello aziendale, dalla lingua della pubblicità a quella dei fumetti e della fiction televisiva.
- Gallini R. (2007), Giovani e informazione: bisogni, strumenti, prospettive, EGA Edizioni Gruppo Abele, collana Studi e ricerche, Torino.
Le trasformazioni in atto nella nostra società rendono sempre più necessario condurre ricerche articolate per conoscere i bisogni informativi dei giovani e, di conseguenza, per adeguare l'attuale servizio informativo dei nostri centri cittadini. Si tratta, cioè, di capire il senso che l'informazione può assumere come "bisogno" ma anche come "diritto", nella convinzione che l'accesso all'informazione e un'educazione all'informazione siano condizioni necessarie per garantire "pari opportunità" ai giovani e promuovere la loro partecipazione alla vita sociale.
- Gramigna A. (2003), I saperi giovani. Tra socialità, comunicazione e autoformazione, FrancoAngeli, Milano
Nella società contemporanea la distanza fra i saperi che connotano le generazioni si è fatta via via più ampia, recando, come conseguenza, evidenti problemi di comunicazione e di solitudine per entrambe le parti. Si tratta di una questione squisitamente pedagogica in quanto pone in primo piano il discorso educativo rivolto, da un lato, proprio a quei giovani con i quali è sempre più difficile parlare, e, dall'altro, a quegli adulti perennemente impegnati a ri-formarsi in termini di conoscenze, professionalità e strane flessibilità. Va da sé che si tratta altresì di un problema che è anche squisitamente sociale in quanto coinvolge i cambiamenti epocali in atto nella nostra società, cambiamenti che registrano forti implicazioni educative. L'ipotesi di fondo che sorregge l'impostazione generale di questo lavoro a più mani è quella di una peculiarità culturale del mondo giovanile, vasta e varia, che va letta con tensione empatica e con coraggiosi strumenti ermeneutici, tuttavia tesa anche ad individuarvi linee e strumenti per interventi operativi nella scuola e nel sociale.
- Tirocchi S., Andò R. e Antenore M. (2002), Giovani a parole: dalla generazione media alla networked generation, Guerini Associati, Milano
Cosa significa essere giovane nella società dell'informazione? Per avvicinarsi a un'immagine realistica degli adolescenti di oggi occorre studiarli a contatto con i loro oggetti d'uso, mettendo al centro le relazioni che stabiliscono con la vecchia e nuova tastiera dei media: si disegna così il profilo di un gruppo sociale che ha fatto delle parole e delle reti di relazione lo slogan di una generazione.
- Livingstone S. (2002), Young People and New Media, Sage Publications Ltd, Londra.
Questo libro fornisce una discussione aperta e approfondita del sempre più complesso rapporto tra i media e l'infanzia, la famiglia e la casa; inoltre esamina le discussioni intorno ai potenziali benefici di questo nuovo media e chiede: Quale impatto stanno avendo i nuovi mezzi di comunicazione che sull'infanzia e l'adolescenza? Queste tecnologie cambiano la natura del tempo libero e la socialità dei giovani? La partecipazione dei bambini nella vita privata e pubblica è cambiata?
- Santambrogio A. (2002), Giovani e generazioni in Italia. Le rappresentazioni sociali dei giovani sulla stampa (1960-2002), Margiacchi-Galeno, Perugia.
Il contributo si pone come indagine sui giovani e la ricerca sociale. Oltre ogni forma di omologazione e di auto rappresentazione, emerge l'esigenza di indicare gli elementi di una coscienza giovanile comune in quella che i sociologi definiscono una "generazione invisibile" o "net generation" nell'era digitale. Il confronto con l'età adulta è costante e dissolve spesso l'identità personale del giovane.
- Bolter J. D., Grusin R. (1999/2002), Remediation.Competizione e integrazione tra media vecchi e nuovi, Guerini e Associati, Milano; ed. or.: Remediation. Understanding New Media, The MIT Press, Cambridge.
Accordare immediatezza (trasparenza) e ipermediazione (opacità) nei vari ambienti mediali caratterizza la logica della remediation. Una doppia logica che risulta essere propria non solo delle tecnologie digitali contemporanee, ma anche della maggior parte delle forme espressive della cultura occidentale.