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Osservatorio Giovani OCPG

Partecipazione e cittadinanza attiva

  • Rizzo C. (2016), Le dimensioni del cosmopolitismo. Un'indagine tra i giovani del Servizio Volontario Europeo, Franco Angeli, Milano. 

Il volume trae origine da un'indagine sull'esperienza dei giovani partecipanti al Servizio Volontario Europeo. Queste forme inedite di agency giovanile vengono interpretate come il segno di un nuovo cosmopolitismo dal basso, che svela a livello individuale la consapevolezza dei legami tra sfere locali e globali, l'importanza del pluralismo dei quadri di riferimento e la ridefinizione di soggettività e culture alla luce di orizzonti di senso più larghi e inclusivi. Il testo attraverso lo strumento dell'intervista biografica esplora una nuova definizione di cosmopolitismo e delle sue dimensioni teoriche ed empiriche.

 

  • Guidi R. (2014), Giovani al potere: attivismo giovanile e partecipazione organizzata in tempo di crisi, Cesvot, Firenze

I giovani non sono un'isola. Non vivono su un pianeta a parte. Subiscono i condizionamenti dei contesti nei quali sono inseriti e d'altra parte contribuiscono con la propria azione singola e collettiva a determinare - ed eventualmente a cambiare - questi contesti. Questo volume affronta il tema dei mutamenti della partecipazione dei giovani (in che modo i giovani si aggregano, partecipano, fanno associazionismo in modo autonomo e auto-organizzato), presentando i principali risultati del progetto di ricerca "Giovani e Partecipazione. Sfide e opportunità per il volontariato" promosso e realizzato dal Cesvot e dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione. La ricerca consta di alcuni casi studio realizzati nelle provincie di Firenze, Pisa e Grosseto intervistando 14 esponenti del volontariato e del settore socio-educativo pubblico e privato e 23 under 30 attivi in organizzazioni giovanili, come associazioni studentesche, centri di aggregazione giovanile, associazioni giovanili di contrada.

  • Castelli V. (2013), Inventarsi il futuro. Sogni, passioni, speranze dei giovani per la costruzione di una cittadinanza attiva, Franco Angeli, Milano

Il volume dà voce a un gruppo di giovani che hanno vissuto l'affascinante esperienza di effettuare il servizio civile in Italia attraverso la realizzazione del progetto "Cives - Libertà e responsabilità" finanziato dal Ministero della Gioventù: ragazzi e ragazze tra i 25 e i 29 anni che sono stati richiamati non "alle armi" ma alle "arti", immaginandosi inventori del proprio futuro, attori (una volta tanto) protagonisti, per consolidare capacità e competenze acquisite negli anni a partire dall'esperienza del servizio civile realizzato presso i vari centri della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche. Il risultato è una sorta di caleidoscopio che mette insieme, in un armonico métissage , riflessioni sul mondo giovanile, in un percorso tra normalità e devianza, e ipotesi di futuri possibili in cui si intravedono le prime tracce dell'abitare, del progettare, del lavorare, del comunicare. Nel testo vengono anche riportate le idee lavorative dei giovani partecipanti al progetto "Cives", che hanno progettato ipotesi interessanti ed elaborato azioni performanti messe in atto, in una sorta di sperimentazione virtuosa, nell'arco del periodo progettuale. Interventi di rete, peer education, progettazione strategica, animazione di strada, mercato equo e solidale, imprenditoria giovanile: tanti sono stati i progetti realizzati, per capire quale futuro ci sia a partire dalle proprie capacità e competenze.

  •  Rubini A. (a cura di) (2013), Educare i giovani alla responsabilità : la politica come partecipazione, Franco Angeli, Milano

Qual è l’atteggiamento dei giovani nei confronti della partecipazione? Qual è il loro rapporto con la partecipazione politica e con il suo crescente venir meno? Il testo presenta una riflessione su possibili ipotesi e soluzioni, partendo dalla convinzione della necessità di un ritorno alla politica intesa come servizio reso alla comunità. Il testo presenta una serie di dati ricavati dalla ricerca sul campo arricchita dalle osservazioni di “testimoni privilegiati”, ossia operatori impegnati in settori come quello educativo, accademico o sociale.

 

  • Bramanti D. (2011), Generare luoghi di integrazione. Modelli di buone pratiche in Italia e all'estero, FrancoAngeli, Milano.

Il volume propone una ricostruzione delle buone pratiche in grado di generare luoghi di integrazione, sia in Regione Lombardia che in ambito extraregionale e internazionale. Sempre più le agenzie scolastiche si confrontano con la sfida della multi-culturalità. Molto è stato messo in atto in questi anni sia in ciascun ambito scolastico, sia a livello di reti territoriali. Siamo quindi a un punto in cui appare particolarmente interessante identificare quelle reti che hanno dimostrato di saper promuovere la collaborazione culturale ed educativa tra famiglie, istituzioni scolastiche, organizzazioni di privato-sociale ed enti locali. Il volume propone una ricostruzione a tutto tondo delle buone pratiche, in grado di generare luoghi di integrazione, sia in Regione Lombardia che in ambito extraregionale e internazionale. Il testo, per le sue caratteristiche di analiticità e ricchezza delle esperienze analizzate, si rivolge sia a operatori della scuola sia dei servizi territoriali, sia a coloro che hanno funzioni di coordinamento e di programmazione.

 

  • Saccà F. (2010), Una nuova alfabetizzazione politica. Valori, definizioni e domande delle giovani generazioni, Franco Angeli, Milano.

Se, come sostiene Bauman, la società occidentale attuale è "liquida" e se, per dirla con Giddens, la modernità comporta una frammentazione delle esistenze, della percezione del tempo e del luogo, tutto questo sembra tradursi, nei giovani italiani, in una nuova ricerca di certezze e di sicurezza. La flessibilità infatti viene vissuta come precarietà e il giudizio negativo che ne danno è talmente unanime che si riscontrano solo impercettibili differenze tra il nord e il sud. A ciò si reagisce in primo luogo ripiegandosi sulla famiglia e sulla socialità ristretta ma anche - e non secondariamente - frapponendo una distanza tra il sé e la sfera politica, i cui rappresentanti, modalità e metodi appaiono inadeguati nel fornire risposte alle sfide che la globalizzazione sottopone alle loro stesse esistenze. Tuttavia, emergono anche degli elementi contraddittori che segnalano potenzialità (inespresse) per un riposizionamento della politica: più della metà degli intervistati dichiara di esserne molto o abbastanza interessato. Un soffitto di vetro sembra impedire a questi giovani di diventare attori in prima persona e di appropriarsi delle proprie esistenze. L'uscita dalla socialità ristretta per una socialità allargata che possa migliorare anche le condizioni di vita individuali non sembra in agenda. Per questo, più che in passato, spetterà alla politica attivarsi per non lasciare i giovani ai margini della sfera politica, sociale e professionale.

 

  • Plebani T. (2009), Segni di futuro. Esperienze e riflessioni intorno alla promozione dell'impegno sociale dei giovani, FrancoAngeli, Milano

Negli ultimi anni è senza dubbio aumentata la domanda di qualità della cura solidale che i territori esprimono, una domanda che interroga le responsabilità istituzionali, le competenze professionali, le disponibilità e le capacità del volontariato. In particolare rispetto all'impegno volontario, se da un lato è unanime il riconoscimento del valore cruciale del suo contributo alla vita civile e sociale, è altrettanto diffusa la percezione della necessità di una riflessione attorno a come migliorarne la capacità di presenze e di azione. In relazione a questo scenario appare urgente studiare modalità adeguate ad accompagnare le nuove generazioni perché riescano ad entrare in contatto con le problematiche della nostra vita sociale, a esprimere sensibilità ed attenzione, ma anche a mettere in campo intraprendenza ed energia creativa.  Il volume presenta il risultato di quattro anni di attività sviluppate dal Centro Servizi Volontariato della provincia di Bergamo. Un insieme di esperienze che ha consentito di mettere a punto strumenti e metodologie di lavoro originali e diversificate, elaborate attraverso il dialogo e la cooperazione con numerosi attori sociali e istituzionali locali.

 

  • Guelmi S. (2008), Esserci. Esperienze di servizio civile. Il punto sulle attivitità delle regioni, Franco Angeli, Milano.

Un'informazione corretta e dettagliata sulla realtà del Servizio Civile Nazionale Volontario, toccando le motivazioni di una scelta legata sia a ragioni di ordine etico-sociale sia a nuove opportunità professionali. Il volume offre inoltre un'interessante panoramica sulle realtà regionali, a partire dal "caso Trentino", che per molti aspetti assume caratteristiche del tutto particolari rispetto alle altre esperienze maturate in ambito nazionale.

 

  • Archer M.S. (2007/2009), Riflessività umana e percorsi di vita. Come la soggettività umana influenza la mobilitàsociale, ed. it.acura di Donati P., Erikson, Trento; ed. or.: Making our Way through the World: Human Reflexivity and Social Mobilty,Syndacate of the Press of the University of Cambridge, England.

In questo volume, Margarer S. Archer offre una risposta ai diversi percorsi di vita che caratterizzano gli individui, evitando di ricondurre questi esiti ai determinismi delle strutture sociali. Sostiene che le differenze nei percorsi di vita, dipendono in primo luogo dalla riflessività umana, facoltà che si sviluppa attraverso la conversazione interiore, con la quale le persone ponderano continuamente la loro situazione e ridefiniscono i loro interessi e progetti. La riflessività è il fattore che opera la mediazione tra la struttura della società e l'agire personale, e spiega i diversi modi in cui "ci facciamo strada nel mondo". Attraverso le storie di vita e occupazionali di un gruppo di soggetti intervistati analiticamente, l'autrice mostra come i diversi stili di riflessività conducano le persone a rielaborare i condizionamenti sociali e a orientare i loro percorsi di vita con modalità che contribuiscono alla stabilità oppure al cambiamento sociale.

 

  • Delgado M., Staples L. (2007), Youth-Led Community Organizing: Theory and Action, Oxford University Press, USA.

L'organizzazione giovanile, un movimento nascente che dà potere ai giovani e contemporaneamente consente loro di dare un contributo sostanziale alle loro comunità, sta ricevendo sempre più attenzione da parte degli studiosi, attivisti e dei media. Questo libro ben organizzato compie un passo importante verso colmare il divario tra conoscenza accademica e la pratica comunitaria in questo settore in crescita.

 

  • Arena G. (2006), Cittadini attivi, Laterza, Roma-Bari.

Il libro è rivolto a quelli che vorrebbero fare qualcosa per il proprio Paese, proponendo loro un modo di essere cittadini finora irrealizzabile, perché l'idea che un semplice cittadino potesse avere la voglia e le capacità di prendersi cura dei beni comuni insieme con l'amministrazione era considerata del tutto assurda. Oggi invece questa idea assurda sta scritta nella Costituzione, nell'ultimo comma dell'art. 118 e si chiama sussidiarierà.

  • Berti F. (2006), In cerca di identità. Essere giovani in provincia di Siena all'inizio del terzo millennio, Franco Angeli, Milano.

L'universo giovanile è ormai da diversi anni rappresentato in costante crisi di identità. Tuttavia, pur in presenza dei molti elementi di criticità, non mancano segnali di ripresa: in molti casi i giovani si affacciano alla vita pubblica con forme di partecipazione innovative, esprimono nuove capacità progettuali, guardano al futuro con rinnovato ottimismo e voglia di riuscire. Cercano, insomma, di affermarsi con identità più adatte a un mondo che cambia; in questo quadro, l'ambito locale rappresenta spesso una opportunità di ricomposizione di fronte ai rischi di frammentazione mostrati dalla globalizzazione. Il volume riporta e commenta i risultati di una indagine realizzata su un campione di giovani-adulti di età compresa tra i 19 e i 30 anni da una equipe di ricercatori universitari per conto dell'Amministrazione provinciale di Siena, finalizzata a comprendere la condizione giovanile "locale" indagando gli stili di vita, individuale e collettiva, i percorsi scolastici e formativi, la relazione con il lavoro, il rapporto con la politica e i valori, la partecipazione alla vita sociale, la percezione del futuro.

 

  • Caniglia E. (2002), Identità, partecipazione e antagonismo nella politica giovanile, Rubettino, Catanzaro

Attraverso l'impiego di una metodologia qualitativa incentrata sul modello dell'intervista-racconto si sono ricostruiti i percorsi biografici e di formazione dell'identità politica individuale di un gruppo di giovani impegnati nelle più diverse forme partecipative: dai centri sociali ai collettivi studenteschi, dalle associazioni alle organizzazioni giovanili di partito, dai movimenti sociali ai gruppi attivi in rete.

 

  • Dei M. (2002), Sulle tracce della società civile. Identità territoriale, etica civica e comportamento associativo degli studenti della secondaria superiore, FrancoAngeli, Milano

Elemento fondante di ogni società democratica e prerequisito per il funzionamento delle sue istituzioni, il senso civico è il contrassegno della qualità della vita sociale. Per fare il punto della situazione il libro concentra l'attenzione sugli studenti degli ultimi tre anni della secondaria superiore . Quali valori li orientano, quali passioni li animano? Quali atteggiamenti assumono di fronte ai comportamenti di devianza (mancanza di onestà, violazioni di etica pubblica, atti lesivi) di vario genere? Quante e quali associazioni frequentano? Quanto si interessano di politica e in quali forme la praticano? Alla ricerca hanno preso parte oltre 4mila studenti, sparsi sull'intero territorio nazionale, e parallelamente 300 insegnanti.

 

  • Bettin G. (a cura di) (2001), La politica acerba. Saggi sull'identità civica dei giovani, Rubettino, Catanzaro

Nell'epoca della globalizzazione i valori su cui si regge la convivenza sembrano incrinarsi e subire una trasformazione radicale. La democrazia rischia di diventare un nome vuoto mentre le nuove generazioni tentano di riconquistare una soggettività sociale, il loro mondo è un caleidoscopio in movimento verso mete ignote ma piene di speranza. Il testo esplora il faticoso processo di formazione dell'identità civica dei giovani sondando gli ambiti istituzionali per loro più rilevanti: la famiglia, le reti, la scuola, il mondo del lavoro e del non-lavoro, il comportamento elettorale, l'associazionismo e le nuove forme di cultura politica.

 

  • Bettin G. (1999), Giovani e democrazia in Europa, CEDAM, Padova 
     

Quale futuro ha la democrazia nell'era della globalizzazione del mercato e della costruzione dell'Unione Europea? Questo volume avanza un'analisi empiricamente documentata sulle chance di mantenimento e di riproduzione della cultura politica democratica nell'Europa della postmodernità, con riferimento a numerosi case studies. Fare ricerca sui giovani e la democrazia oggi significa rivisitare criticamente temi classici come la socializzazione politica, nonché riflettere sulle relazioni che si vanno costruendo nell'ambito del nuovo sistema di istruzione universitario europeo tra studenti e politica. Una riflessione sociologica sulle giovani generazioni sui valori che configurano la loro cultura politica deve impegnare con urgenza le energie dei migliori ricercatori anche al fine di esplorare i nuovi ed intricati percorsi della partecipazione civica. Far ciò significa concepire le scienze sociali come strumenti razionali per governare il mutamento sociale ed il mutamento politico in una direzione che renda la società degna di essere vissuta per i giovani (e per i meno giovani).

 

  • Berners-Lee T. (1999/2002), L'architettura del nuovo Web. Dall'inventore della rete il progetto di una comunicazione democratica, interattiva e intercreativa, Feltrinelli, Milano; ed. or. Berners-Lee T., Fischetti M., Weaving the Web. The Original Design and Ultimate Destiny of the World Wide Web by Its Inventor,HarperSanFrancisco,San Francisco. 

L'autore in questo testo  illustra le tappe che hanno portato all'invenzione del Web:  dai primi tentativi di far comprendere ai ricercatori le modalità ipertestuali di comunicazione, all'invenzione del concetto rivoluzionario di link, giungendo, infine, all'affermazione planetaria del World Wide Web Consortium, l'organismo che raggruppa imprese private ed enti governativi. Per permettere la navigazione in questo nuovo spazio, l'autore  ha ideato gli elementi ancor oggi fondamentali: gli URI (oggi URL), l'HTML, l' http e il Browser.

 

  • Beck U. (1997), Che cos'è la globalizzazione, Carocci, Roma; ed. or. Was istGlobalisierung? Irrtümer des Globalismus - Antworten auf Globalisierung, SuhrkampVerlag, Frankfurt am Main.

Che cos'è dunque la globalizzazione? L'originalità della risposta di Beck consiste proprio nell'affrontare un'indagine sulla società globale, senza cercare di ridurre la complessità dell'oggetto: "lo sforzo di determinare questo concetto, scrive, è simile al tentativo di inchiodare un budino alla parete". Da qui, la possibilità di fornire un quadro esauriente delle diverse sfumature, che caratterizzano questa "seconda modernità". Beck considera la globalizzazione come un fenomeno intrinsecamente conflittuale. La chiave per comprenderlo consiste, dunque, nel pensare dialetticamente le contraddizioni, che sono ad esso implicite, senza ridurle ad un tutto omogeneo e monolitico. Così, egli osserva, la globalizzazione comporta una ri-localizzazione, la quale non si configura come un semplice ritorno alle tradizioni, ma come una sintesi efficace tra globale e locale, ben esemplificata dal tirolese "Wüsterl bianco Hawaii". Si tratta insomma di una "glocalizzazione" (neologismo, che Beck mutua da Roland Robertson): de-localizzione e ri-localizzazione, insieme.

 

  • Castells M. (1996/2002), La nascita della società in rete, Università Bocconi, Milano; ed. or.: The Information Age: Economy, Society and Culture, BlackwellPublishersLtd, Oxford

Secondo Castells la nuova tecnologia dell'informazione e della comunicazione ha profondamente modificato lo sviluppo delle società umane. La percezione del tempo viene alterata, lo spazio riorganizzato dalla logica dei flussi della società in rete che comunica e consuma attraverso la Rete, basandosi su processi che diffondono istantaneamente simboli e conoscenze, cambiando radicalmente anche le forme del potere politico e della mobilitazione sociale.