Giovani Come VII Edizione
"Politiche per i giovani e politiche giovanili, nonostante sembrino sinonimi, indicano due accezioni diametralmente opposte". Questa la riflessione del dott. Merico - a chiusura della settima edizione del convegno Giovani Come - che riassume e sintetizza la molteplicità di argomenti trattati. L'evento si pone da anni l'obiettivo di continuare la riflessione sulla condizione giovanile, approfondendo tutte le problematiche ad essa collegate. La tavola rotondasi è tenuta nell'Aula dei Consigli dell'Università degli Studi di Salerno ed ha concluso due giorni di dibattito e attività laboratoriali.
Il confronto ha visto una forte partecipazione da parte dei tirocinanti coinvolti nel progetto SIRG, ma anche di soggetti che, a diverso titolo, operano nell'ambito delle politiche giovanili.Il convegno ha preso avvio da una riflessione operata da Roberto Pastena e Fabio Apicella, rispettivamente referenti delle province di Avellino e Salerno, i quali hanno descritto l'evoluzione delle politiche per i giovani sui territori di riferimento, mettendone in evidenza i progressi compiuti, ma anche i limiti strutturali.In particolare, i relatori hanno evidenziato che la scarsità di risorse economiche non ha pregiudicato l'impegno dei giovani, i quali - oggi più di prima - vogliono essere protagonisti del presente ed impegnarsi in modo proattivo per lo sviluppo del proprio territorio.
L'intervento del dott.Santoro, referente dell'ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha presentato i numerosi interventi realizzati dall'ente- insieme all'UPI- tesi a modificare la visione negativa e di stampo assistenzialistico dell'universo giovanile che ha caratterizzato i primi anni delle politiche per i giovani nel nostro paese. Il dott. Merico ha evidenziato l'auspicio di un rapporto sinergico e collaborativo tra politiche giovanili,youthworker, ossia i decision maker in ambito di interventi a sostegno delle giovani generazioni, e la ricerca sociale, chiamata ad abbandonare definitivamente le torri d'avorio tipiche di una visione tradizione del sapere scientifico e a mettere a disposizione i propri strumenti per un intervento concreto ed efficace sul territorio. L'intervento della dott.ssa Stefania Leone si pone perfettamente in linea con questa visione. I risultati della ricerca- azione condotta dall'Osservatorio Culture Giovanili mostrano che "i nodi principali della rete sono i giovani stessi", ma anche che è ancora necessario lavorare per favorire meccanismi di cooperazione fra i vari attori, istituzionali e non.