OCPG incontra Ron
'I ragazzi hanno dentro una grande voglia di arrivare, una grande energia ma anche tanta sete di conoscenza'. Così parla dei giovani Rosalino Cellammare, in arte Ron, che al Teatro di Ateneo ha incontrato i ragazzi dell'Università di Salerno nell'ambito della rassegna culturale Davimedia. In un incontro intimista Ron ripercorre la propria carriera, dalla prima partecipazione a Sanremo nel 1970 fino ad arrivare agli ultimi lavori realizzati ed ai progetti in cantiere. Non dimentica le amicizie e le importanti collaborazioni che negli anni lo hanno accompagnato.
Il pensiero subito va a Lucio Dalla, un amico prima che un maestro, o come Ron stesso lo definisce, un 'padre spirituale'. Non esita, poi, a regalare un'esibizione quando dal pubblico in sala un giovane gli chiede di approfittare del pianoforte alle sue spalle: minuti di forte emozione sulle note di 'Non abbiam bisogno di parole'.
In più momenti del suo discorso l'artista sottolinea il distacco tra l'uomo di spettacolo e l'identità privata, un dualismo che, racconta l'artista, si annulla negli ultimi anni quando riscopre con la malattia di un caro amico il rispetto delle proprie passioni, del proprio essere. Ritorna con insistenza sul tema inviando ai giovani un messaggio forte: lavorare alla realizzazione dei propri sogni, senza temere i sacrifici da affrontare e agendo sempre nel rispetto di se stessi e dell'altrui identità.