OCPG incontra Vincenzo Cerami | Le Note
Scrittore, commediografo e sceneggiatore. All'Università di Salerno Vincenzo Cerami racconta di sé e della sua vita: fin da bambino gli piaceva inventare storie, inventarle per gli altri. La comunicazione orale diretta lo ha sempre convinto, sia che fosse cinema, radio o teatro. Un narratore che ha sempre cercato le parole più chiare, i suoni più decisi e le immagini più dirette per la messa in scena di storie di vita vissuta. Nell'Aula ‘N.Cilento' dell'Università di Salerno, Cerami ha un tono confidenziale e parla direttamente al pubblico, senza mediazioni, senza filtri. A braccio tenta il racconto della sua avventura artistica. E per parlare di sé si serve dei linguaggi dell'arte. Parla di letteratura, cinema, teatro, musica, di tutti i personaggi che ha incontrato nella sua vita. La persona da cui ha imparato di più è un suo vecchio amico muratore che una volta gli disse: "Vincenzo, gli intellettuali sono abituati a vedere il mondo da una finestra. Se vuoi capire come stanno le cose qualche volta scendi con noi in strada".
Sottolinea da subito l'importanza del cinema come attività proattiva per lo sviluppo del visionario: il cinema permette di immaginare cosa gli attori stanno per dirsi, immaginare il loro carattere, immaginare la mise en situation, immaginare l'immaginabile. "Dopo tanti anni ancora racconto storie", continua l'artista. Narrativa, teatro, fumetto. La sua è una vita passata in mezzo alle parole. E mentre si racconta, si lascia andare a riflessioni sul potere della parola parlata, ma anche narrata, riflessioni necessarie per una società che, come quella contemporanea, sempre più sintetica e immediata, ha rimosso la parola senza imparare a comunicare.