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Osservatorio Giovani OCPG

Tavolo Youth Workers | 5-6 Aprile 2018 Museo Mamt, Napoli

Si è tenuto, nei giorni 5 e 6 aprile 2018, presso il Museo della Pace Mamt di Napoli, una due giorni dedicata a un processo di confronto sul lavoro degli Youth Workers e sui percorsi di riconoscimento delle figure professionali nel campo dell'animazione socio-educativa.

 

L'evento promosso dall' Osservatorio Regionale delle Politiche Giovanili, è stato coordinato dall'Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Campania e dall'Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze Politiche Sociali e della Comunicazione - Osservatorio OCPG.

 

Sono intervenuti:

  • Serena Angioli, Assessora ai Fondi europei, Politiche Giovanili, Cooperazione Europea e Bacino Euro- Mediterraneo
  • Patrizia Laganà, Assessorato Politiche Giovanili Regione Campania
  • Giuseppe Pagliarulo, dirigente UOD Politiche Giovanili Regione Campania.
  • Annibale Elia, Direttore del Dipartimento di Scienze politiche, Sociali e della Comunicazione Università di Salerno
  • Stefania Leone, coordinatrice Osservatorio OCPG Unisa e componente Osservatorio Regionale Politiche Giovanili,
  • Michelangelo Belletti, esperto animazione socio-educativa, Presidente Vedogiovane
  • Tiziana Di Palma, componente Osservatorio Regionale Politiche Giovanili - Università di Napoli Federico II,
  • Annamaria Barbato Ricci, giornalista
  • Giuseppe Caruso, Forum Regionale dei Giovani Campania
  • Barletta Debora, Forum Regionale dei Giovani Campania
  • Marta Quadrelli, Cooperativa sociale Orso - Torino
  • Matteo Gai, YEPP Italia e Yepp La Spezia
  • Laura Mazzanti, Giovanisi Regione Toscana
  • Fabrizio Fioretti, Rete E.R.G.O. Regione Toscana
  • Giovanni Savino, Presidente Il Tappeto di Iqbal di Barra (NA)
  • Marco Riccio, Il Tappeto di Iqbal di Barra (NA)
  • Francesco Di Giovanni, Presidente Associazione Inventare Insieme Onlus - Centro Tau Palermo
  • Alessio Castiglione, Associazione Inventare Insieme Onlus - Centro Tau Palermo
  • Michele Di Paola, Cooperativa Spazio Giovani Regione Lombardia
  • Francesco Piemonte, Associazione Mobydick Salerno
  • Gianni Maddaloni, Star Judo Club Scampia (NA)
  • Francesco Pio Esposito, Star Judo Club Scampia (NA)
  • Antonio Bottone, Star Judo Club Scampia (NA).


5 aprile 2018 - Il dibattito ha promosso un confronto tra i vari partecipanti sia sulle esperienze di lavoro, relative al target di giovani di riferimento e ai contesti territoriali in cui svolgono le proprie attività, sia su un riconoscimento formale della figura dello Youth Worker all'interno della Regione Campania.

 

L'Assessore Serena Angioli ha introdotto il focus delle due giorni specificandone gli obiettivi: comprendere chi è, con quali obiettivi e come opera lo Youth Worker e affrontare le tematiche che sottendono alle difficoltà del sistema pubblico nel codificare questa professionalità e nel lavorare a un processo per il riconoscimento della figura dello Youth Work, sia a livello regionale che nazionale, al fine di poterne supportare il lavoro anche attraverso politiche pubbliche. Per fare questo è necessario un riscontro dal basso, con chi opera da tempo con i giovani, per comprendere e accertare il valore della professione di Youth Worker e creare le condizioni affinchè sia riconosciuto.

 

A partire da vari input proposti dal prof. Annibale Elia, l'incontro è stato condotto con la tecnica del brainstorming o "tempesta dei cervelli", attraverso cui ogni partecipante ha dato il proprio contributo di esperienze, competenze, suggerimenti e interrogativi riguardo la tematica discussa.
Tra le questioni poste all'attenzione dei partecipanti, il prof. Elia ha evidenziato il tema del rapporto tra bagaglio di competenze acquisite mediante esperienza sul campo e percorsi formativi finalizzati ad una professionalizzazione per l'apprendimento di competenze chiave e soprattutto di metodo e approcci al lavoro con i giovani.

 

Gli stimoli alla discussione proposti da Michelangelo Belletti, esperto di youth work a livello nazionale e presidente dell'Associazione Vedogiovane, hanno riguardato lo spettro delle competenze necessarie all'animatore socio-educativo, a partire dai riferimenti ad una dimensione internazionale dello youth work.

 

I lavori si sono alimentati della raccolte delle esperienze degli youth workers presenti. Gianni Maddaloni, presidente associazione Star Judo Club che lavora a contatto diretto con i ragazzi del quartiere Scampia, ha sottolineato l'importanza della passione in questo lavoro. Altra voce quella dei ragazzi del Tappeto di Iqbal, associazione che opera nella sesta municipalità di Napoli, quartiere Barra, con gli adolescenti a rischio, coinvolgendoli attraverso l'arte circense. Alessio Castiglione, operatore "Associazione inventare Insieme Onlus" - Centro Tau di Palermo, ha raccontato di essersi avvicinato allo Youth work prima in qualità di utente, mentre ora organizza e gestisce laboratori di scrittura per ragazzi. Francesco di Giovanni coordinatore "Associazione inventare Insieme Onlus" - Centro Tau di Palermo ha sottolineato l'importanza degli spazi per i ragazzi come luogo alternativo alla strada, dove possano esprimersi liberamente. Laura Mazzanti, referente Giovanisi Regione Toscana, ha posto l'attenzione sul riconoscimento della figura che, almeno nella sua regione, non è ancora presente. Fabrizio Fioretti, Rete E.R.G.O., ha rimarcato l'utilità di una formazione continua degli operatori giovanili. Matteo Gai, per Yepp Italia ha evidenziato l'importanza di un metodo univoco e il legame col territorio di appartenenza: le persone che lavorano su un territorio lo conoscono bene e, nonostante ci siano background formativi ed esperienziali diversi, l'utilizzo di un metodo unico consente a tutti di lavorare bene su uno stesso territorio. I referenti del Forum Regionale dei Giovani invece, hanno evidenziato l'importanza anche della dimensione europea per i giovani e per il lavoro giovanile, come i progetti Erasmusplus, Sve, ecc. Michele Di Paola, associazione Spazio Giovani Regione Lombardia, ha proposto lo sviluppo delle competenze digitali nello youth work.Per l'Osservatorio Regionale delle Politiche Giovanili, i referenti dell'Università di Salerno e Napoli Federico II hanno richiamato l'attenzione suille diverse finalità e sui diversi ambiti di azione dello youth work, e dunque sull'utilità della ricerca e della valutazione di pratiche, metodi, approcci rispetto alle differenti condizioni dell'universo giovanile.  La prof.ssa Stefania Leone infine ha sottolineato i diversi obiettivi e segmenti giovanili potenziali destinatari del lavoro degli youth workers, dalle aree della marginalità a quelle che raccolgono atteggiamenti attualmente diffusi di sfiducia, demotivazione, inattivismo o individualizzazione e disinteresse rispetto alla partecipazione, e dunque forme di isolamento o disagio che talvolta possono essere latenti e di non facile definizione.

Il confronto a più voci ha consentito di portare alla luce una serie di elementi caratterizzanti/temi comuni e problematiche uscite fuori dai racconti dei partecipanti che sono stati unificati in macro aree da cui partire per il lavoro di gruppo del giorno successivo volto a definire il profilo di uno youth worker.

 

6 aprile 2018 - Nella seconda giornata si è lavorato per gruppi sulle tematiche emerse nella giornata precedente al fine di delineare una scheda di profilo professionale per lo youth worker. Sulla base degli elementi rilevati e dei riferimenti al sistema di competenze dell'ETS Competence Model presentato da Belletti, i lavori sono proseguiti con l'obiettivo di individuare macro-aree ritenute rilevanti - sulla base dell'esperienza sul campo - per la figura dell'animatore socio-educativo:

  • Macroarea apprendimento
  • Macroarea progetti/programmi
  • Macroarea risorse e spazi
  • Macroarea lavoro in team
  • Macroarea comunicazione e relazione
  • Macroarea competenze interculturali
  • Macroarea lavoro in rete
  • Macroarea valutazione
  • Macroarea promozione partecipazione/responsabilità

 

Su queste macroaree i partecipanti, divisi in 3 gruppi, si sono confrontati per addivenire alla definizione di una scheda professionale quanto più omogenea possibile, tenendo in considerazione la complessità del lavoro, l'ambito di intervento, i destinatari e le differenze territoriali.

 

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