Convegno ''Diritti, politiche, risorse e giovani in Europa''
Martedì 09 Maggio 2023, alle ore 10.30, presso l'Università degli studi di Salerno, Aula Pecoraro, edificio C1, si è tenuto il seminario "Diritti, politiche, risorse e giovani in Europa", incentrato sulle politiche, le opportunità, gli strumenti e i servizi che l'Europa mette a disposizione dei giovani cittadini per favorire la partecipazione, la formazione e la cittadinanza europea.
L'iniziativa è stata organizzata dall'Osservatorio Giovani OCPG Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell'Università degli studi di Salerno, in collaborazione con Europe Direct Salerno e IFEL Campania.
Il seminario si è aperto con i saluti della prof.ssa Stefania Leone che ha ricordato ai presenti l'importanza di celebrare la Giornata dell'Europa, in quanto dal 1950 l'Unione europea rappresenta il riferimento alla costruzione di un progetto comune. Come responsabile dell'Osservatorio Giovani Unisa, ha avuto la possibilità di indagare quale sia oggi la percezione che i giovani hanno dell'Europa e ha potuto constatare che non sempre si riescono a trovare dei canali di connessione e comunicazione tra le istituzioni e i giovani. In questo scenario gli stessi organismi europei hanno messo in evidenza la necessità di parlare di Europa, per rendere accessibili gli strumenti che possono incidere in maniera significativa sul percorso formativo e professionale dei giovani. Le coordinate del rapporto tra Europa e giovani - ha continuato la Leone - non sono solo di tipo istituzionale, ma si muovono su percorsi di professionalizzazione, internazionalizzazione e mobilità. Pertanto, nella veste di tutor dei processi Erasmus che hanno questo spirito di interconnessione tra gli Stati europei, ha suggerito di cogliere tutte le opportunità che si presentano quando si è in una fase di crescita e formazione in termini di intercultura.
E' poi intervenuto il Dott. Ferdinando Longobardi, che ha aperto il suo intervento facendo riferimento alla guerra in Ucraina e parlando di come, mentre in una parte dell'Europa ci sono delle case che bruciano, nel nostro presente ci sono due case che si incontrano e parlano: la prima è quella degli studenti, ovvero il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, e la seconda è quella della Fondazione IFEL Campania. Longobardi ha evidenziato il carattere di trasversalità del corso di laurea in Scienze della comunicazione, facendo un parallelismo con IFEL Campania e con le opportunità che possono aprirsi per gli studenti, spiegando anche che i fondi europei sono complessi ma, come tutte le cose complesse, possono essere comprese.
A seguire ha preso parola il Dott. Francesco Piemonte, responsabile di Europe Direct Salerno che ha iniziato il proprio intervento raccontando di come sia arrivato a diventare il responsabile di progetti che vivono grazie ai fondi europei e di cosa si occupa lo Europe Direct Salerno. L'attività dello Europe Direct Salerno, in primis, è quella di informare i cittadini sulle attività dell'Unione Europea svolgendo una funzione di connessione tra europa e cittadini, tra istiutizoni e territori. Ma vi è un impegno molto più grande che lo EDS si è proposto, ovvero la lotta alla disinformazione che è una criticità molto importante che interessa anchei i fondi e le opportunità europee. Essendo un'organizzazione molto vasta e con molteplici attività era necessario un partenariato e, per tale motivo, il progetto prevede la collaborazione con l'Osservatorio Giovani Unisa, con il Comune di Salerno e il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano che ne supportano l'attività comunicativa e di sensibilizzaizone. Il dott. Piemonte ha parlato anche dell'importanza delle competenze, evidenziando come il 2023 sia l'Anno europeo delle competenze, che si inaugura proprio il 09 Maggio 2023 e che segue l'Anno europeo dei giovani del 2022. Ha evidenziato che per "competenze" ci si può riferire sia a quelle trasversali, le cosiddette soft skills, ma anche alle hard skills. In tal senso ha evidenziato come anche nel PNRR, missione 5 sono previste azioni volte a rafforzare le competenze per rendere l'Europa più competente. Ha concluso il discorso spiegando che il lavoro da fare sui fondi strutturali, in questo momento, è molto complesso in quanto si parla di politiche di coesione che, negli ultimi tempi, sono state bombardate da tante complessità, tra cui: la politica dei migranti, la Brexit, la pandemia e la situazione tra Russia e Ucraina. Ma nonostante tutto, non bisogna perdere la fiducia nell'Europa e sentirsi cittadini europei.
Ha preso poi la paorla la Direttrice Generale della Fondazione IFEL Campania, Avv. Annapaola Voto, che si occupa dei fondi strutturali e delle politiche di coesione. Traendo spunto dalle considerazioni del Dott. Piemonte, ha iniziato il suo intervento ritenendo che, come primo impegno, è opportuno che vi sia una vigilanza sull'informazione per quanto attiene l'erogazione dei fondi europei in favore delle regioni, in quanto, molto spesso, l'informazione viene data in maniera superficiale e approssimativa e, questo, induce il cittadino comune a comprendere che quella dei fondi europei è una partita fallimentare. Uno degli scopi di questa iniziativa è invece quella di evidenziare la positività dei fondi, perché rappresentano il nostro futuro e una comunicazione più esatta e puntuale rispetto alla gestione dei fondi europei è fondamentale perché essa è alla base di ogni strategia. L'avv. Voto ha rimarcato l'importanza di rafforzare la coesione, come sottolineato anche dal direttore generale dell'autorità di gestione della Regione Campania, Sergio Negro attraverso la socializzazione e l'inclusione dei popoli e il rispetto del clima e del pianeta. Pertanto, l'obiettivo è quello di sostenere tutti gli investimenti che vanno in questa direzione. Vista sotto questo aspetto, la politica di coesione può apparire come la capacità di far funzionare i programmi che facilitano l'inclusione, la socializzazione e l'integrazione fra i popoli, elementi che rappresentano anche i pilastri dell'idea dell'Europa unita e solidale che San Francesco ha enunciato secoli fa. Le politiche di coesione devono occuparsi della riduzione dei divari di crescita e sviluppo socioeconomico e contribuire all'inclusione e alla promozione delle pari opportunità. Affinché questo accada ci sono fondi a gestione diretta, gestiti direttamente dalla Commissione europea, e quelli a gestione indiretta da parte delle autorità degli Stati membri. La Voto ha fornito poi un piccolo focus sull'Italia e sulla politica di coesione che interessa particolarmente il mezzogiorno affermando che lo sviluppo delle regioni si avvia ma quando arriva ad un livello avanzato rispetto al suo stato iniziale si arresta. Per la risoluzione di questi gap, secondo la Voto, oltre ai fondi europei sarebbe necessario utilizzare anche i fondi regionali per lo sviluppo delle regioni.