Webinar: "Giovani, essere di Mediterraneo."
Si è tenuto martedì 27 aprile 2021, sui canali social dell'Università Cattolica e dell'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo il webinar "Giovani, essere di Mediterraneo" organizzato dall'Istituto Giuseppe Toniolo, e dall'Università Cattolica in collaborazione con la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale.
Quarto appuntamento del ciclo di webinar del nascente Osservatorio Sud dell'istituto Giuseppe Toniolo, il convegno è stato un'occasione di confronto tra il mondo accademico e il mondo del volontariato associativo sui temi di giovani del Mediterraneo e sulle problematiche di inclusione.
L' Osservatorio giovani SUD, promosso dall'Istituto Toniolo di Milano è frutto di una collaborazione tra ricercatori e gruppi di ricerca impegnati nello studio dei fenomeni giovanili, tra questi anche la prof.ssa Stefania Leone, responsabile dell'Osservatorio Giovani OCPG del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell'Università degli Studi di Salerno.
Le attività del nascente Osservatorio Giovani Sud rappresentano una nuova pista di indagine sulle opportunità, le difficoltà e le sfide delle nuove generazioni nell'area del Sud Italia. L'esperienza nell'indagare i fenomeni legati alla condizione giovanile vuole inserirsi e dialogare con le più attuali e interessanti ricerche empiriche aventi come campo di studio quello del Meridione e confrontarsi con gli studi in atto
Il convegno è stato moderato dalla prof.ssa Stefania Leone, responsabile scientifico dell'Osservatorio Giovani OCPG Policom Unisa, e vi hanno preso parte:
- S.E.R. Mons. Domenico Battaglia
- Erri De Luca, scrittore e poeta
- Adalgiso Amendola, Università degli studi di Salerno
- Francesco Di Giovanni, coordinatore generale Centro Tau
- Fatou Dako, presidente Hamef
Tema di questo incontro: "Giovani, essere Mediterraneo".
Primo intervento, un contributo video del Mons. Domenico Battaglia, il quale ha focalizzato il suo intervento sugli ostacoli e sulle possibilità soprattutto in questo particolare periodo storico, e sui modelli di sviluppo sui quali orientare il Sud e i giovani del Sud.
Il Mons. Domenico Battaglia spiega che uno degli ostacoli del Meridione è la frammentazione istituzionale e il disallineamento degli attori sociali che si ignorano o si combattano creando muri di burocrazia, di narcisismo e di indifferenza. La collaborazione intorno a temi precisi e la ricerca di modelli non frammentari può essere un modo per dare possibilità di realizzazione ai giovani. Successivamente, alla domanda: "Quale idea di meridione è possibile presentare oggi?". Il Mons. Battaglia risponde dicendo che il meridione è bellezza di gente e paesaggi, ma è anche un territorio segnato da radicamento di mafie, povertà educativa e disoccupazione. Nonostante ciò, si evince un profondo desiderio di riscatto, in quanto il Sud ha bisogno di speranza.
Il secondo intervento è stato dello scrittore e poeta Erri De Luca che ha dato un'immagine visiva di mediterraneo, rappresentandolo come "strada liquida", strada attraverso la quale è arrivata la cultura, la poesia, l'astronomia, la religione e non solo. Lo scrittore ha continuato parlando del Mediterraneo che è Sud come è Sud la maggior parte delle aree geografiche che lo toccano, in quanto il sud non si limiti ad un emisfero. Successivamente lo scrittore pone una riflessione sul cambiamento del Mediterraneo, ovvero DI come oggi sia diventato un mare che ricopre vite che sono state decimate durante il passaggio attraverso esso. Ultima riflessione è sul tema della bellezza. Bellezza del territorio come risultato di cataclismi, eruzioni, definendo la bellezza come una forza di natura e il Sud è una terra ricca di questa bellezza.
Il professor Adalgiso Amendola focalizza il suo discorso sulle diverse prospettive che hanno connotato il Sud in termini di arretratezza e sul ruolo che le reti dell'economia informale hanno nello sviluppo del Meridione. I suggerimenti sono sul pensare un modello di sviluppo che riparta dell'ecologia, dall'ambiente e da una produzione diversa. Il Sud può attuare uno sguardo sugli interrogativi dei modelli di sviluppo per non connotarsi più come territorio dell'arretratezza. Questo cambio di prospettiva riguarda principalmente i giovani, soprattutto in termini di migrazione. Riconsiderare, a partire dal Sud le idee di cittadinanza eterogenea, mettendo in discussione l'idea "chiusa" di confini in Europa.
Successivamente ad un video realizzato dal Centro Tau di Palermo interviene il coordinatore generale del centro Tau Francesco Di Giovanni; il quale pone una riflessione sui giovani, sul loro futuro, sul territorio e sugli spazi, anche sotto lo sguardo della pandemia ancora in atto. Di Giovanni spiega il bisogno di fondare le basi per il futuro, partendo dall'economia della riparazione. Come riparare alla disattenzione verso i giovani del Sud; ed emerge a tal proposito il tema delle periferie. Illustra il sostegno al terzo settore per rispondere alle nuove esigenze per fondare le basi per una società del futuro che consenta di partire dai giovani delle periferie integrandoli a nuove opportunità. Creare comunità, comunità come ruolo generativo di ricchezza, capitale sociale, solidarietà e tale cambiamento sociale sia proiettato a non lasciare i territori come il Sud in mano alla criminalità.
Dopo aver parlato di reti di solidarietà l'ultimo intervento è di Fatou Diako, presidente Hamef, la quale affronta il dibattito dell'immigrazione mettendo al centro la persona che ha con sé un bagaglio di esperienze, il quale è portatore di scambio culturale, che devono essere valorizzate e integrate nei territori attraverso iniziative interculturali. Grande rilievo viene dato anche alla questione dell'accoglienza e del sostegno, senza pregiudizi, delle persone che per diversi motivi hanno lasciato la propria terra. Un' altra tematica affrontata è quella della disoccupazione che costringe a vivere in determinate situazioni di disagio e alle difficoltà occupazionali che colpiscono i territori del Meridione.
In conclusione, Erri De Luca risponde ad un quesito che riguarda la difficoltà dei giovani del sud a trovare il proprio percorso rispetta ad altri giovani. Lo scrittore afferma che i giovani del sud hanno una forza che proviene proprio dalla bellezza, che è forza catastrofica e benefica.