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Osservatorio Giovani OCPG

Green Blue Days - South Working - Il futuro del lavoro agile dal Sud e dalle aree interne italiane

 

Il 15 ottobre 2021 alle 10:30 si è svolta la terza giornata dell'evento Green Blue Days, presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli.

Green Blue Days è un progetto sulla sostenibilità sistemica.  Un forum sottoforma di talk strutturato in diverse giornate, in cui poter ascoltare e condividere esperienze, proporre soluzioni, studiare piani d'azione per integrare la cultura del Green-Blue in ogni aspetto della vita. Uno spin-off finalizzato a mettere in contatto esperti del mondo accademico, imprenditori, associazioni, enti, istituzioni, autorità e giovani in formazione. Uno strumento volto a promuovere, sviluppare e determinare, attraverso l'interazione sinergica, la ricerca, l'innovazione tecnologica, la produzione industriale ed il benessere sociale del territorio.

L'evento è stato coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall'Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo.

L'Osservatorio Giovani OCPG Policom Unisa ha partecipato al talk che è tenuto il 15 ottobre 2021 alle ore 10.30 alle ore 12.30 dal titolo "South Working, il futuro del lavoro agile al Sud e delle aree interne italiane", al quale ha partecipato la professoressa Stefania Leone, direttore scientifico OCPG.

 

L'incontro ha visto nella prima parte un focus sulla nascita dello smart working in risposta alla pandemia da covid-19 e successivamente una descrizione di strumenti e strategie utili a rendere agevole lo smart working al di là dell'ambiente domestico. Si è passati poi a riportare alcuni casi significativi per la loro capacità di intervenire sul territorio e di organizzare questa nuova realtà, cercando di programmare anche un futuro che consideri processi di policentrismo.

I partecipanti, moderati dal vicepresidente di South Working Mario Mirabile, sono stati:

  • Elena Militello - Presidente South Working
  • Andrea Falessi - Open Fiber
  • Giuseppe Glorioso - Invitalia
  • Raffaele del Monaco - Entopan
  • Chiara Caracciolo - Consorzio Elis
  • Maristella Cacciapaglia - Università di Bari
  • Stefania Leone - Dir. Osservatorio Giovani OCPG Unisa - Resp. Unisa Osservatorio Politiche Giovanili Regione Campania
  • Maria Anna Falvella - Sindaca di Calvello (Basilicata)
  • YC: Maria Scalisi - AIGU Campania



Mario Mirabile
, vicepresidente esecutivo e project manager dell'associazione "South Working - Lavorare dal Sud" ha inizialmente preso parola introducendo gli argomenti da lì a poco trattati, quindi il lavoro agile e le modalità tramite cui implementarlo con pratiche sostenibili.




Elena Militello
, presidente e fondatrice di South Working ha presentato l'associazione e si è soffermata sulla volontà della stessa di considerare in particolare i fenomeni provenienti dal sud e dalle aree interne italiane, nonché quelli dall'Italia per il resto del mondo. Gli obiettivi principali quindi si concretizzano in termini di advocacy nell'ambito delle politiche pubbliche, per raccontare e proporre alle istituzioni delle modalità di miglioramento e per redistribuire capitale umano in ecosistemi tradizionalmente oggetto di spopolamento e migrazione intellettuale. Ulteriore obiettivo è portare avanti un osservatorio di ricerca che possa includere i diversi ambiti all'interno del quale si dispiega la disciplina, dal diritto del lavoro all'organizzazione aziendale e la sociologia urbana, e scambiarsi vicendevolmente risultati e informazioni di varia natura. Proprio in virtù di questa necessità empirica, la presidente notifica la collaborazione con università e istituti di ricerca per analisi. Viene citata quella con "Svimez - Associazione Nazionale per lo Sviluppo Dell'Industria nel Mezzogiorno". Anche la creazione di network tra vari stakeholder è tra gli scopi dell'associazione. Nello specifico si fa riferimento alla creazione fisica di spazi adibiti appositamente allo svolgimento del lavoro agile, creando la necessaria separazione con l'ambiente domestico cui era inizialmente relegata in esclusiva l'attività. Ciò, afferma in conclusione la dott.ssa, non implica necessariamente la creazione di nuove strutture, bensì la selezione di spazi pubblici non utilizzati o sottoutilizzati.




Andrea Falessi
, direttore delle relazioni esterne di Open Fiber, società che sta sviluppando in Italia una nuova rete di comunicazione elettronica in fibra ottica, ha portato avanti il secondo intervento riguardante le potenzialità delle infrastrutture digitali. Proprio l'organizzazione dove lavora Falessi, infatti, ha individuato in South Working la possibilità di collaborazione per la fornitura di pari condizioni di accesso alla rete, nella volontà di potenziare zone più isolate o costituite da piccoli comuni e rendere quindi possibili attività di studio, lavoro, telemedicina, pubblica amministrazione. Il focus sarà portato avanti in particolare al sud, dove le unità immobiliari in collegamento saranno totalmente 5,3 milioni in 80 città e 1900 comuni. Non mancano difficoltà di natura burocratica o limitata esperienza dell'organizzazione, ma nonostante gli ostacoli è stata comunque possibile una partnership pubblico-privato, poiché l'azienda ha partecipato a bandi pubblici. Ciò in linea con la possibilità di una performance commerciale notevole che lascia tra l'altro intravedere una notevole crescita per il futuro.



Giuseppe Glorioso
, funzionario operativo di Invitalia, agenzia nazionale per l'attrazione investimenti e futuro d'impresa e collaboratore per "Resto Al Sud", ha ricordato l'importanza di una misura agevolativa come quella citata che si rivolge al contrasto del fenomeno migratorio dei giovani dai territori meridionali. "Resto al Sud" condivide con "South Working" la visione per cui in questo momento storico è possibile e necessario portare di nuovo i giovani in aree interne, perché possano essere non solo lavoratori, ma anche potenziali imprenditori.




Raffaele Del Monaco
, responsabile delle relazioni esterne di Entopan - Smart Network & Strategie, da tempo impegnata in Calabria per il progresso del territorio, ha riportato le rilevazioni emerse da progetti innovativi, che l'organizzazione segue dalla nascita fino allo sviluppo per attività di incubazione e accelerazione. Uno dei principi fondamentali, come racconta Del Monaco, è la cura di principi etici orientati verso il progresso della persona umana e la considerazione del bene comune. Viene citato il partenariato di Entopan con "Harmonic Innovation Hub". Si tratta di uno spazio di ventimila metri quadri che si configura come rifunzionalizzazione di un edificio esistente e dismesso da un paio d'anni. Questo ospiterà spazi di co-working e attrattività varia, tra food e beverage, asilo e academy di alta formazione in collaborazione con le università della Calabria. Ci saranno anche spazi di coliving per l'aggregazione sociale.



Chiara Caracciolo
di Elis -consorzio che raggruppa oltre 110 aziende italiane che collaborano per fare innovazione sociale coinvolgendo territori marginali- ha raccontato come si sia rilevato necessario riflettere nell'ultimo anno sulla trasformazione dei luoghi di lavoro e dei modi di lavorare. L'iniziativa che l'associazione ha creato, "Smart Alliance", ha concretamente reso possibile l'esistenza di luoghi dove "è bello andare a lavorare". La sperimentazione attuale è di sei mesi, utili a comprendere l'efficacia dell'iniziativa e l'eventualità di modifiche. Questi spazi vengono definiti palestre relazionali, nella volontà di lasciare intendere la necessità di creazione di relazione al di là dell'attività lavorativa in senso stretto. Il monitoraggio che si sta conducendo insieme all'Università di Milano considera parametri di benessere, creatività, produttività, impatto sociale. Nell'ottica di miglioramento delle singole realtà le varie palestre relazionali portano avanti attività per comunicare e scambiarsi feedback tra di loro.



Maria Anna Favella
, sindaco di Calvello in Basilicata, racconta la testimonianza del paese lucano che ha voluto la partnership con South Working nell'ottica di creare un contesto creativo e stimolante soprattutto per i giovani. Per l'artigianato e le piccole imprese locali il paese aveva già pensato a spazi di coworking, nonostante le criticità del territorio e i limiti del campanilismo e l'individualismo.



Maristella Cacciapaglia
dottoranda in sociologia economica dell'Università di Bari continua il convegno trattando criticità e possibilità di lavoro agile. Partendo dall'evidenza per cui la pandemia abbia effettivamente permesso il vincolo benefico di sperimentare una nuova forma di lavoro e nuove relazioni sociali su nuovi territori, è importante al contempo considerare che questa opportunità ha però portato anche nuove problematiche da affrontare in una logica territoriale. Per tanti con lo smart working il lavoro si è esteso al di fuori dell'edificio, arrivando a creare risposte dalle istituzioni e dalle imprese. Il fenomeno può anche diventare ibrido in certi sensi, a seconda delle infrastrutture territoriali. La dottoranda espone anche possibilità di soluzioni condivise dai vari attori, che comprendano iniziative abitative e di spostamento che rendano possibile lavorare dal sud.



La dott.ssa Maria Scalisi, dottoranda in ambiente, design e innovazione riporta a questo punto alcune criticità da sottoporre all'analisi degli ospiti. Parte innanzitutto dall'evidenza per cui, in alcuni territori, ciò che manca è effettivamente la risorse umane e che, a volte, le amministrazioni non sono così visionarie. Glorioso ricorda che le opportunità sono effettivamente nate dalla necessità di trovare nuovi modelli di sviluppo che non passino necessariamente dal ripopolamento delle grandi città. Militello ribadisce l'importanza dell'advocacy e di portare le istanze alle istituzioni, rinforzando ancora la tesi delle molteplici possibilità di sviluppo derivate da chi ha continuato a fare smart working. La sindaca Favella coglie l'occasione per esprimere la difficoltà da parte della pubblica amministrazione di gestire risorse e pensare a come l'investimento sarà poi effettivamente gestito.



L'ultimo intervento è il collegamento con Stefania Leone, direttore OCPG Policom dell'Università di Salerno. La professoressa ribadisce l'importanza dei vari spunti nella loro volontà di considerare i giovani nei fenomeni del lavoro agile e riporta la ricerca "Giovani Dentro", portata avanti dall'Università di Salerno con Associazione Riabitare l'Italia, e con il cofinanziamento della Fondazione Peppino Vismara e Coopfond, in partnership con il CREA per la RRN, il GSSIEURAC Research, CPS Unito. il dato di rilievo citato è quello secondo cui i giovani, in particolare del sud, non sembrano essere suscettibili alla mobilità, che in alcuni casi potrebbe addirittura non esserci se il territorio fosse in grado di tenerli con sé. Al di là di un segmento limitato che si poteva prevedere in questi parametri, la realtà vede la maggior parte dei giovani intenzionata a rimanere, se possibile, nei luoghi di origine. Proprio il desiderio di restanza può determinare la nascita di un ragionamento della progettualità in corso tramite un framework di analisi che prospetti distensioni policentriche che partano dalle zone urbane per arrivare a zone che sono poli di diversa natura.



In conclusione, prima dei saluti, Mario Mirabile ripete ancora una volta la necessità di inserire l'unione di energie e di approcci multidisciplinari intorno a obiettivi comuni per far diventare il lavoro agile una soluzione al divario e allo spopolamento.