Focus Group dedicato alla conoscenza della figura professionale dello Youth Worker
Dal 20 al 28 febbraio 2025, presso l'Oratorio Don Bosco Salesiani di Salerno, si è svolto un ciclo di incontri formativi dedicato alla figura dello youth worker nell'ambito del progetto N.E.E.T. (Nuove Energie E Traguardi), promosso da Mobydick ETS con il coinvolgimento dell'OCPG - Osservatorio Giovani dell'Università degli Studi di Salerno che ha realizzato un percorso di accompagnamento rivolto a un gruppo di giovani partecipanti al progetto alla scoperta dell'educazione non formale, della comunicazione efficace e del lavoro di squadra, con l'obiettivo di fornire strumenti utili per diventare attori consapevoli del cambiamento sociale.
Cinque incontri, cinque tappe pensate per esplorare il ruolo dello youth worker, non solo attraverso contenuti teorici, ma anche tramite pratiche partecipative, riflessioni condivise e dinamiche di gruppo. Ogni appuntamento è stato costruito come un momento di confronto attivo e stimolante, in cui ogni partecipante ha potuto portare la propria esperienza, confrontarsi con nuove visioni e mettersi in gioco in prima persona.
Il primo incontro ha aperto le porte sul significato e sul valore dello youth work oggi, con uno sguardo al contesto europeo e alle opportunità che le politiche giovanili offrono a chi decide di operare con e per i giovani. Un dialogo aperto che ha permesso di chiarire ruoli, funzioni e prospettive, ma anche di raccogliere aspettative, domande e motivazioni dei partecipanti.
Nel secondo incontro si è entrati nel vivo dell'educazione non formale, intesa non solo come metodo, ma come vera e propria filosofia educativa. Attraverso attività esperienziali e momenti di analisi condivisa, si è riflettuto sul valore del learning by doing, sulla centralità dell'individuo nei processi di apprendimento e sull'importanza di creare ambienti formativi inclusivi e dinamici.
Il terzo incontro è stato dedicato alla comunicazione, affrontata in modo pratico e concreto: tecniche di ascolto attivo, esercitazioni sull'assertività e simulazioni di gestione dei conflitti hanno permesso ai partecipanti di potenziare le proprie abilità relazionali e di sperimentare in modo diretto come una comunicazione consapevole possa fare la differenza nei contesti educativi e sociali.
Il quarto appuntamento ha posto al centro il team: come si lavora in gruppo, quali sono le dinamiche che si attivano, quali ruoli emergono e come si costruisce una leadership basata sulla fiducia e sulla collaborazione. Attraverso attività di team building e discussioni guidate, è stato possibile far emergere capacità, attitudini e responsabilità collettive.
Il quinto e ultimo incontro ha avuto un sapore riflessivo e orientativo. Oltre a fare una sintesi del percorso vissuto, si è discusso di come trasferire quanto appreso in progetti futuri, nella vita quotidiana e nelle esperienze professionali. I partecipanti hanno condiviso le proprie impressioni, si sono confrontati sulle competenze acquisite e hanno iniziato a immaginare il loro possibile ruolo all'interno del mondo dello youth work.
Il ciclo si è concluso in un clima di partecipazione autentica, con il desiderio comune di continuare a formarsi, collaborare e costruire reti. L'esperienza ha dimostrato quanto sia fondamentale investire in percorsi educativi basati sull'ascolto, sulla relazione e sulla co-progettazione. Ma soprattutto ha ribadito il valore di creare spazi in cui i giovani possano riconoscersi, crescere insieme e diventare protagonisti del proprio territorio.
Questa esperienza rappresenta per l'OCPG un'ulteriore occasione di sinergia tra università, terzo settore e comunità locale, nel segno di una cultura giovanile viva, partecipata e orientata al futuro.