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Osservatorio Giovani OCPG

OCPG incontra Federico Zampaglione.

 

"Tutto è un ciclo. Le cose non finiscono mai realmente". Federico Zampaglione esordisce così al Teatro di Ateneo dell'Università di Salerno, in occasione del nono incontro del ciclo Davimedia. Secondo l'artista, l'Italia ha visto diventare di nicchia generi che, nel resto del mondo,  sono ancora vivi e attuali. "Il rock non è finito. Il cinema horror non è morto" afferma. 

Musicista e, dal 2007 anche regista, Zampaglione racconta la sua voglia di "contaminare", nel cinema come nella musica, di non accontentarsi dei risultati raggiunti, di non prefiggersi nessun traguardo. Molti lo hanno definito uno sperimentatore. L'artista dichiara:"cerco di andare di moda il meno possibile. La tendenza generale di vendere è finita. Stiamo tornando ad essere un paese in cui l'onestà intellettuale delle nuove generazioni viene rispettata. C'è un ritorno alla qualità, un NO al disimpegno. Alla gente piace vedere un artista che ama quello che fa.".  L'artista spiega di non essersi mai piegato agli espedienti del mercato, neanche ai suoi esordi  poiché, aggiunge, "la casa discografica non credeva in un successo", e ritiene che ciò sia stata una fortuna, non essendo oggetto di pressanti aspettative ha potuto esprimersi come desiderava.

Ripercorrendo i suoi lavori cinematografici e le collaborazioni, rivolge un pensiero ai suoi maestri, divenuti amici, Di Leo, Bava, Argento, che vorrebbe vedere ancora attivi sulla scena italiana. Ricorda: "Ho girato il mondo per due anni. Il cinema italiano è amato nel mondo, non bisogna dimenticare il buono dell'Italia". Non esprime preferenze tra le sue esperienze di collaborazione musicale, ma ricorda in particolar modo quella con Franco Califano ed infine esprime il suo affetto per Lucio Dalla, un  amico molto sentito, che omaggia interpretandone un brano. 

Ai giovani uditori lascia un suo messaggio: << Ascoltate tutti, ma poi ascoltate voi stessi >>.