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Osservatorio Giovani OCPG

Agire nel presente, progettare il futuro. Il ruolo dei giovani: problemi e prospettive

Si è tenuto a Roma, il 20 ottobre 2023, presso la sala conferenze Giacomo Matteotti di Palazzo Theodoli Bianchelli, il convegno "Agire nel presente, progettare il futuro. Il ruolo dei giovani: problemi e prospettive" che ha tratto ispirazione dal libro intitolato "Il Diritto di cittadinanza come responsabilità condivisa" curato da Serena Angioli. dirigente dell'Agenzia Italiana per la Gioventù.

 

L'evento, moderato dal giornalista Franco Di Mare, si è aperto con i saluti istituzionali del Presidente della Commissione Nato alla Camera dei Deputati on. Lorenzo Cesa, il quale ha sottolineato l'importanza del volume che pone un focus critico sul ruolo della politica nel prendere decisioni mirate al benessere delle future generazioni. Cesa ha evidenziato la necessità di tradurre questa consapevolezza in azioni concrete, particolarmente nei settori dell'istruzione, della formazione, della famiglia e del lavoro, riconoscendoli come ambiti di grande responsabilità.

 

In seguito, è intervenuta la senatrice Paola Binetti, che si è fatta promotrice dell'evento e si è mostrata entusiasta nel vedere sia giovani che adulti presenti in aula. La senatrice ha spiegato che l'obiettivo principale, quando si decide di schierarsi in favore dei giovani, è quello di favorire il dialogo intergenerazionale, considerando che la soluzione più efficace risiede nell'integrazione e nel superamento delle divergenze tra le generazioni, lavorando insieme per trovare un punto di equilibrio. Ha poi sottolineato l'importanza del rispetto dei diritti di ognuno, bilanciato dai doveri di tutti i cittadini.

 

Alessia Marta, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Todi, ha espresso il suo apprezzamento per il libro poiché va oltre la superficie dei problemi e cerca di individuare le cause profonde della crisi di valori che stiamo attraversando. L'assessore ha osservato che i giovani spesso si trovano privati di spazi propri e sembrano essere influenzati da un paradigma adulto che ne limita la libertà d'azione. Per questo motivo, il Comune di Todi ha creato uno spazio comunicativo gratuito per i giovani, offrendo loro l'opportunità di sviluppare e portare avanti i propri progetti. Infine ha posto l'attenzione sull'importanza di creare le condizioni favorevoli affinché i giovani possano realizzare i loro progetti di vita all'interno della loro comunità.


Luigi Caramiello, professore ordinario di Sociologia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, ha posto l'accento sull'importante legame tra formazione e sviluppo. Ha sottolineato che lo sviluppo non è semplicemente una questione di benessere economico, ricchezza o qualità sociale, ma costituisce anche un fondamento per la libertà. Ha affermato che la libertà e la pace rappresentano prerequisiti essenziali per la cittadinanza, e il progresso è strettamente correlato a questi concetti. Inoltre, il professore ha evidenziato il ruolo chiave del mondo digitale come strumento per trasferire progetti di rinnovamento e riqualificazione a livello territoriale, coprendo aspetti strutturali, economici, politici e morali.


Guido Tortorella, professore associato di Storia dell'economia e dell'impresa all'Università del Sannio, ha parlato di Terza Missione come uno strumento molto importante perché mette in contatto l'Università con la cittadinanza, utilizzando un linguaggio più smart con l'obiettivo di incontrare la comunità, i cittadini giovani e adulti. Lo scollamento intergenerazionale è un problema importante perché ci vuole sempre una logica di equità, di collettività: i giovani possono imparare dagli adulti ma è anche importante che gli adulti si aprano alle nuove esigenze dei giovani. La riuscita di tutto ciò dipende anche dallo sviluppo di modelli diversi da quelli a cui siamo abituati: si preferisce infatti sempre l'interesse soggettivo piuttosto che quello collettivo. La formazione, da questo punto di vista, può rappresentare un valido strumento per creare un nuovo dialogo tra generazioni.


Luciano Monti, direttore scientifico della Fondazione Bruno Visentini, si è soffermato in particolar modo su tre elementi centrali del volume: il no alla lettura in negativo dei giovani, che rappresentano il capitale umano più importante da non individuare come un problema ma come un'opportunità per il Paese; la presa d'atto di non avere mai avuto interventi coordinati sui giovani e quindi la mancanza di una visione d'insieme sul mondo giovanile; l'importanza del Diritto all'educazione.


Maria Rita Pitoni, dirigente tecnico USR Umbria, ha messo in evidenza come la scuola sia stata profondamente influenzata dai cambiamenti sociali e culturali degli ultimi 20 anni. Questi cambiamenti hanno portato a una maggiore complessità, globalizzazione e digitalizzazione della società. Di conseguenza, la scuola è diventata un'istituzione altrettanto complessa, con molteplici variabili in gioco che cambiano costantemente. Pertanto, sul territorio è necessario sviluppare una rete che coinvolga la scuola, le istituzioni, i servizi, le autorità locali e le associazioni di volontariato. Ognuno di questi attori contribuisce con le proprie specificità alla formazione del cittadino attivo.

 

Ha poi preso parola Simona Rotondi, rappresentante dell'Impresa Sociale "Con i Bambini," la quale ha parlato dell'impegno della fondazione nel contrastare la povertà educativa minorile attraverso interventi sperimentali. Ha menzionato in particolare l'iniziativa "A braccia aperte," dedicata ai minori figli di vittime di femminicidio, mirata a ripristinare la capacità educativa delle famiglie affidatarie.


Paola Senesi, dirigente scolastico del Liceo "Giulio Cesare" di Roma ha parlato dell'impatto significativo che la pandemia ha avuto sui giovani, specialmente quando hanno fatto ritorno a scuola dopo il periodo di chiusura. In questo contesto, è emersa l'importanza di fornire un adeguato sostegno a questi studenti per aiutarli a reintegrarsi nella comunità scolastica e sentirsi parte di essa. Ha inoltre evidenziato il ruolo dei social network e della tecnologia nel cambiamento dei giovani. Si è notato che spesso questi mezzi non forniscono uno spazio adeguato per la riflessione, in quanto tutto avviene rapidamente e sembra essere sempre a portata di mano. Questo può ostacolare un percorso graduale di crescita personale poiché non incoraggia la riflessione.

 

Successivamente, hanno preso parola due studentesse del Liceo Giulio Cesare di Roma, Matilde Paoletti e Cristina Oddone, le quali hanno portato alla luce un grave problema che affligge le nuove generazioni: il sovraccarico di aspettative degli adulti che grava sul presente dei giovani, in particolare quando devono scegliere l'indirizzo universitario. Spesso i giovani non sono pronti a fare delle scelte importanti ad una età ancora immatura e il carico di aspettative che c'è su di loro determina paure e insicurezze sul loro futuro.

 

È stato poi presentato Mario Carlo Iusi, un giovane artista alatrense, che ha mostrato al parterre di ospiti e intervenuti la propria opera della serie "The container" utilizzata per la copertina del libro dell'autrice Serena Angioli. Nel suo intervento ha spiegato come si è sviluppata la sua carriera di artista, iniziando il suo percorso come autodidatta, mostrando diverse delle sue prime opere. Il giovane artista emergente ha presentato la teoria denominata "Semeion", tramite la quale ha realizzato l'opera che ha come punto focale l'utilizzare forme semplici per costruire un qualcosa di artistico. Ha concluso il suo intervento facendo un inno alla perseveranza, virtù che lo ha aiutato molto nella sua carriera e che gli ha permesso di tornare nel suo paese natio, Alatri, per mettere in circolo la creatività e per continuare a sviluppare e ad elaborare altre opere. Un impegno nei confronti del luogo cha ha ospitato la sua prima mostra.

 

Ha proseguito la prof.ssa Bruna Grasselli, docente di pedagogia del sostegno all'università Roma Tre, parlando di disabilità e di come ci sia ancora molto da fare per valorizzare le persone fragili all'interno della società. Le scuole dovrebbero instaurare un dialogo con le istituzioni e le famiglie di queste persone per consentire loro di progettare un futuro.

 

Franco Di Mare, ha poi colto l'occasione per parlare dell'imminente ottocentesimo anniversario della nascita dell'Università Federico II, la più antica università pubblica d'Europa, che ha da poco aperto una sede a Scampia, dando una nuova luce a questo luogo divenuto tristemente famoso per vicende di cronaca. Il giornalista ha ben sottolineato come molte delle periferie urbane versino in queste condizioni, e di come le scuole e i sacerdoti siano importanti per strappare i ragazzi dalla brutalità della strada, presentando Don Gerardo Belzaino, parroco di Giugliano. Quest'ultimo è intervenuto ribadendo l'importanza della scuola, ma facendo notare come questa non sia la sola responsabile della formazione dei ragazzi. Scuola e famiglia formano un binomio inscindibile che durante la pandemia è venuto meno per via della nostra incapacità di relazionarci gli uni con gli altri. Secondo il parroco, è opportuno e doveroso ritornare a instaurare relazioni, poiché sono alla base di tutto, per risolvere la maggior parte dei problemi.


Serena Angioli, autrice del libro "Il Diritto di cittadinanza come responsabilità condivisa," ha innanzitutto ringraziato la senatrice Binetti per averla incoraggiata e aiutata nella stesura del volume che tratta dell'attuale malessere e disagio delle nuove generazioni, legato a una fase storica densa di criticità. L'autrice ha messo in luce il fatto che i giovani sono quelli che pagano il prezzo più alto poiché l'attuale società offre loro possibilità che si presentan,o per la prima volta dal dopoguerra, peggiori di quelle offerte alla generazione precedente. Una soluzione è sicuramente quella di agire costruendo uan comunità educante e incetivando le relazioni.


Stefania Leone, professoressa associata del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell'Università di Salerno, ha parlato del proprio lavoro come responsabile scientifico dell'Osservatorio Giovani, che ha proprio come scopo quello di osservare e studiare i giovani. Ha ribadito che, anche dagli studi scientifici, è emerso il bisogno di stabilire una continuità nella relazione con i giovani e la necessità di costruire delle nuove alleanze all'interno della comunità.

 

In conclusione è intervenuto Fabio Roscani, deputato e presidente di Gioventù Nazionale, che ha portato la propria testimonianza come giovane politico. Ha parlato di come i giovani vengano raccontati quotidianamente come una generazione distante dall'impegno per la comunità, smentendo queste afferamzioni e dichiarando che i giovani sono disposti a mettersi in gioco per cercare di costruire per se stessi e per gli altri un futuro migliore di quello che gli viene prospettato. Ciò da cui prendono le distanze è il modo in cui viene fatta la politica, che è ben diverso dall'essere distanti dall'impegno sociale e politico. Secondo Roscani quella attuale è una generazione che deve essere stimolata nel modo giusto per essere  valorizzata e non deve essere considerata un problema per il sistema.