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Osservatorio Giovani OCPG

Laboratorio di studi e progettualità per i giovani

Il 14 marzo 2025, presso la Sala Convegni del Comune di San Pietro al Tanagro, si è svolto il Laboratorio di studi e progettualità per i giovani - Giovani, sostenibilità e innovazione nelle aree marginali, un evento di grande rilevanza che ha riunito amministratori locali, studiosi, esperti di sviluppo territoriale e giovani professionisti per discutere il futuro delle aree interne e il ruolo che le nuove generazioni possono assumere nella loro valorizzazione.


Il dibattito ha preso avvio dalla consapevolezza che le aree interne sono spesso percepite come "aree grigie", territori in bilico tra l'abbandono e la possibilità di rinascita. Tuttavia, proprio in questa apparente marginalità si cela un potenziale inesplorato: luoghi ricchi di storia, cultura e risorse ambientali, che potrebbero diventare protagonisti di un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, sulla coesione sociale e sull'innovazione.


L'incontro, caratterizzato da un dialogo fluido e aperto tra i partecipanti, è stato condotto dalla prof.ssa Stefania Leone, responsabile scientifico dell'Osservatorio Giovani UniSa, che ha sapientemente orchestrato il dibattito, sollecitando interventi e approfondimenti da parte dei relatori. Ha più volte sottolineato la necessità di ribaltare la narrazione dominante sulle aree marginali, che non devono essere considerate esclusivamente in base alle loro carenze, ma piuttosto valorizzate per il loro patrimonio culturale, naturale e sociale, elementi fondamentali per lo sviluppo di modelli innovativi di crescita territoriale.


Ad aprire i lavori è stato il Sindaco di San Pietro al Tanagro, Enrico Zambrotti, il quale ha ribadito l'importanza del ruolo delle amministrazioni locali nel creare le condizioni affinché i giovani possano rimanere e investire nelle loro comunità di origine. Ha espresso la necessità di politiche mirate per migliorare le infrastrutture, potenziare i servizi essenziali e rafforzare le reti di collaborazione tra comuni, imprese e università, affinché questi territori non siano percepiti come luoghi di rinuncia, ma come spazi di opportunità.


Nel corso del dibattito, Andrea Orio, ricercatore dell'Osservatorio Giovani UniSa, ha presentato un'analisi dettagliata delle principali tendenze che caratterizzano le aree interne, mettendo in evidenza dati demografici e sociali che evidenziano criticità ma anche margini di azione. Il fenomeno dello spopolamento, ha spiegato, non può essere affrontato esclusivamente con misure economiche, ma richiede un cambio di mentalità, un'azione coordinata tra istituzioni e comunità locali e la capacità di proporre modelli di sviluppo alternativi, sostenibili e radicati nei bisogni dei territori.


Un referente del gruppo del progetto Aree Marginali ha successivamente illustrato un insieme di proposte progettuali elaborate attraverso uno studio sulle dinamiche territoriali, mettendo in evidenza la necessità di lavorare su modelli di crescita che partano dalla valorizzazione delle risorse locali e dalla creazione di nuove opportunità economiche. È stato sottolineato come sia essenziale costruire percorsi di co-creazione con le comunità, affinché le strategie di rigenerazione non siano calate dall'alto, ma nascano dal territorio stesso.


Un momento di particolare rilievo è stato l'intervento di Francesco Villacci, Direttore della Federazione Banche di Comunità di Credito Cooperativo Campania e Calabria, che ha affrontato il tema della finanza etica e del ruolo cruciale che il sistema del credito cooperativo può giocare nel sostenere i giovani imprenditori nelle aree interne. Ha sottolineato come l'accesso al credito sia un nodo centrale per avviare progetti innovativi e radicati sul territorio, e come sia fondamentale costruire un dialogo continuo tra istituzioni, enti finanziari e comunità locali per garantire un supporto concreto alle nuove iniziative.


Nel corso del confronto istituzionale, Antonio Pagliarulo, Vice Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, ha analizzato le strategie di governance territoriale che potrebbero rendere le aree interne più attrattive, puntando sulla creazione di sinergie tra diversi attori. La costruzione di reti tra comuni, imprese e realtà associative è stata indicata come uno degli strumenti più efficaci per superare la frammentazione e rafforzare la capacità di progettazione e investimento a livello locale.


Vincenza Barra, Vicecoordinatrice del Forum dei Giovani della Provincia di Salerno, ha posto l'accento sulla necessità di coinvolgere direttamente le nuove generazioni nei processi decisionali, affinché possano partecipare in modo attivo alla costruzione di politiche pubbliche più vicine alle loro esigenze. La mancanza di spazi di confronto e la difficoltà di accesso ai tavoli istituzionali sono fattori che rischiano di allontanare i giovani dalla politica locale, con conseguenze dirette sul fenomeno dello spopolamento.


A questo proposito, il dibattito si è arricchito con l'intervento di Gianluca Vegliante, di Monaci Digitali, che ha raccontato alcune esperienze di imprenditorialità giovanile nelle aree fragili, mostrando come l'uso della tecnologia e dei nuovi modelli di lavoro a distanza possano offrire una risposta concreta alla mancanza di opportunità occupazionali nei piccoli centri. Dario Poligioni ha poi offerto una serie di riflessioni sul tema dello sviluppo territoriale, analizzando il rapporto tra impresa, comunità e istituzioni e mettendo in luce le criticità ancora esistenti nell'accesso ai fondi e nella creazione di una filiera di sviluppo stabile.


Nel corso del laboratorio, anche alcuni partecipanti dal pubblico hanno preso la parola, portando testimonianze dirette di giovani che, dopo un periodo di studio o lavoro altrove, hanno scelto di tornare nei propri territori con una nuova consapevolezza, cercando di trasformare le criticità in opportunità. Questi racconti hanno evidenziato come il senso di appartenenza e il legame con il territorio possano essere leve fondamentali per la costruzione di modelli di sviluppo innovativi e sostenibili.


L'incontro si è concluso con una sintesi delle principali azioni operative individuate per dare continuità al percorso avviato. Tra le proposte emerse, la necessità di rafforzare le reti associative, favorendo un coordinamento più efficace tra enti locali, università e imprese; la calendarizzazione di incontri periodici, per monitorare l'evoluzione delle strategie e promuovere un confronto costante tra giovani e istituzioni; e l'attivazione di laboratori di accompagnamento all'analisi del territorio rivolti ai giovani, con l'obiettivo di formarli e renderli protagonisti nella progettazione di interventi di sviluppo locale.


L'evento ha dimostrato come la valorizzazione delle aree interne non sia una sfida impossibile, ma un'opportunità concreta se affrontata con una visione integrata, capace di mettere in rete le competenze e le energie dei diversi attori coinvolti. Il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni è emerso come un elemento imprescindibile per immaginare un futuro in cui questi territori possano essere luoghi di innovazione, crescita e possibilità, anziché spazi di abbandono e marginalità.