Professione Youth Worker - l'animazione socio-educativa come opportunità di lavoro
Sabato 29 marzo 2025 alle 09:30 si è svolta presso la sede del centro culturale Entropia DAM, nell'edificio polifunzionale dell'Università della Calabria, l'incontro "Professione Youth Worker - l'animazione socio-educativa come opportunità di lavoro". L'iniziativa fa parte del Training Course "Roots&Routes", un'attività Erasmus che vede la partecipazione di 21 youth worker e aspiranti, provenienti da 13 Paesi diversi e pensato per rafforzare competenze e condividere buone pratiche nel mondo del lavoro con i giovani.
È stata un'occasione di confronto sulla definizione e sul ruolo dello youth worker come figura professionale nei contesti socio-educativi, con particolare riferimento alle competenze e alle responsabilità degli animatori socio-educativi, alla configurazione dello Youth Work all'interno delle policy giovanili europee e dei percorsi di formazione e certificazione, nonchè al valore sociale dello youth work in termini di impatto sulle comunità locali.
Hanno partecipato al tavolo di confronto, moderato da Daniela Ielasi, padrona di casa del Centro Entropia DAM, esperti e professionisti del settore, membri di associazioni giovanili, giovani studenti e ricercatori dell'Osservatorio Giovani dell'Università di Salerno in qualità di studiosi sul tema e in virtù di progetti di ricerca-azione e recenti pubblicazioni sul tema dell'animazione socio educativa, fra cui si segnala il volume "Partecipazione e Youth Work" a cura di Stefania Leone e Andrea Orio, edito da FrancoAngeli nel 2024 per la collana Scienze Umane e Sociali.
La discussione è stata arricchita dalle relazioni di: Mariapia Belmonte di Entropia, giovane Youth Worker che si è soffermata sulla sua esperienza e sulla necessità di focalizzare gli interventi di animazione socio-educativa sui bisogni dei beneficiari target; Aida Bruni di Convent Centre, europrogettista e coordinatrice di progetti nazionali e europei, che ha ribadito l'importanza di una prospettiva strutturata e di lungo periodo sui progetti di animazione socio-educativa, oltre all'esigenza di considerare insieme ai bisogni dei destinatari anche quelli dei territori; Angelica Perra di TDM 2000, youth worker e esperta di politiche giovanili, la quale si è soffermata sull'importanza di valori e pratiche fondamentali per il riconoscimento sociale e politico dell'animazione socio-educativa, come il multiculturalismo, lo sviluppo locale e la mobilità transfrontaliera.
Hanno partecipato come relatori al tavolo anche la prof.ssa Stefania Leone e il dott. Andrea Orio in rappresentanza del gruppo di ricerca dell'Osservatorio Giovani (OCPG). La prof.ssa Stefania Leone si è soffermata sulle nuove frontiere dello Youth Work e sull'esigenza di ripensare e ridiscutere le categorie utilizzate negli ambiti dell'animazione socio-educativa. In particolar modo è stata ribadita l'importanza di spostare l'asse dell'attenzione dalle competenze alle persone, con la necessità da parte degli youth workers di porsi come soggetti intermedi tra i beneficiari e le altre figure adulte di riferimento a cui affiancarsi e con le quali dialogare per sostenere i percorsi di crescita personale e coinvolgimento alla vita pubblica dei più giovani. Il dott. Andrea Orio ha affrontato il tema dell'integrazione tra educazione formale e youth work come mondi dai confini ibridi e che necessitano di interconnettersi per il sostegno di tutti i target giovanili, con particolare riferimento alle metodologie e ai risultati impiegati nell'ambito del progetto Europa+Vicina come esempio di apprendimento non formale in un contesto universitario.