Salerno, città dell'accoglienza: a 10 anni dal primo sbarco
Il 13 dicembre 2024 si è svolto, presso il Liceo "T. Tasso" di Salerno, il seminario "Salerno città dell'accoglienza: a 10 anni dal primo sbarco". L'iniziativa, promossa dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Salerno, ha celebrato un decennio di attività a favore dei migranti, un percorso che ha visto la città di Salerno protagonista di un modello di accoglienza aperto e solidale.
Al seminario hanno partecipato diverse personalità impegnate nel campo delle politiche sociali, della cultura e della comunicazione. Tra gli intervenuti, l' Assessora Paola De Roberto, il Prof. Alfonso Conte, il Dott. Peppe D'Antonio e la Prof.ssa Stefania Leone, che hanno contribuito a delineare la storia e le prospettive future di un progetto di accoglienza che ha coinvolto tutta la comunità salernitana.
L'Assessora Paola De Roberto, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, ha aperto il convegno con un intervento incentrato sulla forza delle storie. "Raccontare le storie, insieme alle storie degli operatori del mondo del volontariato, è essenziale per comprendere l'impegno di una comunità che ha deciso di accogliere e dare un futuro a chi fugge da guerre e povertà. In questi dieci anni, Salerno è diventata un esempio di contaminazione di culture, un laboratorio vivente di integrazione e accoglienza", ha sottolineato.
Non sono mancati i ricordi toccanti e drammatici: uno dei momenti più difficili è stato l'arrivo di una nave con a bordo ventisei giovanissime migranti senza vita, una tragedia che ha segnato profondamente la città e che ha dato ancora più senso all'impegno dei salernitani. La De Roberto ha anche messo in evidenza i numerosi progetti di inclusione e accoglienza attuati dall'Amministrazione comunale, che continua a lavorare per garantire la dignità e i diritti delle persone fragili e vulnerabili.
Il Dott. Peppe D'Antonio, operatore sociale e ricercatore, ha offerto una riflessione profonda sulla crisi come momento di apertura di possibilità. "Una crisi - ha spiegato - è anche un'opportunità per ripensare il nostro modo di vivere insieme e per aprirci a nuove esperienze di solidarietà e convivenza". D'Antonio ha citato alcuni film che, a suo parere, rappresentano bene le sfide e le trasformazioni legate al tema dell'immigrazione, come "Lamerica" di Gianni Amelio (1994), "L'assedio" di Bernardo Bertolucci (1998) e "Pummarò" di Michele Placido (1994). D'Antonio ha anche parlato della produzione documentaristica degli ultimi venti anni, che ha messo in luce le difficoltà, ma anche le storie di speranza e riscatto legate all'immigrazione. Tra i titoli citati: "Io sono lì" di Andrea Segre (2011), che esplora il tema dell'immigrazione in modo profondo e intimo, "Terraferma" di Emanuele Crialese (2011) e "Il vizio della speranza" di Edoardo De Angelis (2018).
Il Prof. Alfonso Conte, storico e docente universitario, ha parlato della relazione tra nazionalismo e conflitti nel contesto europeo, sottolineando come il nazionalismo sia stato alla base dei conflitti tra le potenze europee e di come, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sia nata la cooperazione internazionale, con la creazione di organizzazioni come le Nazioni Unite. Nonostante i tentativi di superare i conflitti attraverso la cooperazione, ha spiegato Conte, il problema del nazionalismo non è mai stato risolto del tutto, come dimostrano i conflitti recenti. Il professore Conte ha posto un accento particolare sul concetto di multiculturalismo, un tema centrale per l'integrazione, la coesistenza e la costruzione di una società che rispetti i principi di libertà, uguaglianza e fraternità.
La Prof.ssa Stefania Leone, Responsabile Scientifico l'Osservatorio Giovani - Dip. Scienze Politiche e della Comunicazione (Policom) Unisa, ha affrontato il tema della comunicazione nell'era dei social media. "I social sono strumenti potenti, ma devono essere usati con consapevolezza", ha sottolineato. Leone ha esplorato come i nuovi linguaggi possano influenzare l'opinione pubblica e come siano diventati fondamentali per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi dell'immigrazione e dell'accoglienza. I social media, ha aggiunto, sono anche una risorsa per costruire una narrazione più positiva e inclusiva sulla presenza degli immigrati, contrastando le narrazioni spesso distorte che alimentano l'intolleranza.
Il seminario "Salerno città dell'accoglienza: a 10 anni dal primo sbarco" ha offerto uno spunto di riflessione importante su come la città di Salerno ha vissuto e sta vivendo il fenomeno migratorio, mettendo in evidenza il ruolo centrale dell'accoglienza, della solidarietà e dell'inclusione. È emerso con forza che la crisi migratoria è anche un'opportunità per costruire un mondo più equo e aperto, dove la diversità non è una minaccia, ma una risorsa da valorizzare. Il decennale dell'arrivo dei primi migranti a Salerno ha avuto un significato profondo, non solo per la città ma anche per tutta la regione, in cui il modello salernitano di accoglienza si fa sempre più esemplare. Concludendo, gli interventi hanno sottolineato l'importanza di non abbassare la guardia e di continuare a investire in progetti che promuovano l'integrazione e la coesistenza pacifica tra culture diverse.