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Osservatorio Giovani OCPG

Convivium 2024

 

Si è tenuta dal 19 al 20 settembre 2024 a Vigo Rendena (TN), presso la Casa Terre Comuni della cooperativa Orizzontegiovani la settima edizione di CONVIVIUM, incontro annuale nato per riunire persone che, per ruolo o per vocazione, si dedicano a valorizzare e sostenere l'esperienza giovanile.

L'evento, a cui ha partecipato anche l'Osservatorio Giovani OCPG, ha rappresentato un'occasione di riflessione e confronto sul contesto culturale e socio-economico attuale, sulle prospettive future, sulla condizione dei giovani e sulle politiche a loro rivolte.


L' iniziativa si è aperta giovedì 19 settembre con una sessione plenaria introduttiva sul tema del rapporto tra pubblico e privato nelle politiche giovanili con i saluti istituzionali da parte della dott.ssa Miriana Detti, Dirigente generale dell'Agenzia per la coesione sociale della provincia di Trento, che ha evidenziato l'intento della Provincia autonoma di Trento di rafforzare le politiche per i giovani in un'ottica di trasversalità con più settori che investono la vita dei giovani e quindi istruzione, famiglia, sport, cultura.  


A seguire l'intervento di Tiziano Salvaterra, Presidente della cooperativa Orizzontegiovani e direttore della rivista «Giovani e comunità locali», che ha tirato le fila delle edizioni precedenti e ha introdotto il tema specifico del 2024 ovvero approfondire il rapporto tra pubblico e privato nelle politiche giovanili a seguito anche della riforma del Terzo Settore. Al fine di offrire spunti di riflessione per i tavoli di lavoro, si sono susseguiti due interventi tecnici sul tema. Il primo intervento è stato del prof. Emanuele Rossi della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa che si è soffermato sul rapporto tra pubblico e privato nelle politiche giovanili nel quadro normativo nazionale, dando riferimenti normativi e storici sulla questione dell'amministrazione condivisa, un modello di amministrazione fondato sulla collaborazione fra amministrazione e cittadini per risolvere problemi di interesse generale,  attraverso il coinvolgimento più diretto dei cittadini nella cosa pubblica. Il prof. ha precisato che gli enti di Terzo Settore sono gli unici legittimati a fare coprogrammazione e coprogettazione perché rappresentativi della società solidale in grado di dare all'ente pubblico dati informativi e organizzati sul territorio di riferimento con un risparmio di risorse per la PA. Ai sensi dell'art. 5 del Codice del Terzo Settore la PA assicura il coinvolgimento degli ETS iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) sotto forma di coprogettazione, finalizzata alla realizzazione di specifici progetti o servizi di pubblica utilità rispetto a bisogni definiti. Ad oggi sono più diffuse le procedure di coprogettazione rispetto alla coprogrammazione che è senza risorse e che definisce a monte gli obiettivi delle politiche ma che sarebbe auspicabile al fine di definire al meglio gli interventi utili per il territorio.


A seguire l'intervento del dott. Adriano Scaletta, valutatore tecnico del Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha evidenziato il punto di vista del pubblico nel rapporto pubblico/privato. Ha sottolineato come la PA cerchi di schematizzare e creare modelli ma sul tema sociale le variabili sono talmente tante che è difficile creare schemi fissi e la valutazione dei progetti e delle misure è importante per capire se è bene seguire i binari o uscire dagli schemi. I problemi sono tanti, ma è importante che ci sia dialogo costruttivo tra PA ed ETS per monitorare i processi e fare casistiche.


Infine è intervenuto Flaviano Zandonai, open innovation manager del Consorzio Nazionale CGM e sociologo che ha colto il punto di vista degli ETS nel rapporto con il pubblico, evidenziando l'esigenza di mettere a sistema il terzo settore attraverso applicativi digitali e innovazione che possono rendere l'azione degli ETS più efficace nei rapporti con la PA che è quella che esercita maggiormente il potere di iniziativa mentre gli ETS sono meno attivi su questo. A suo avviso gli enti dovrebbero ricoprire un ruolo di advocacy per essere più incisivi nei rapporti con il pubblico e nella coprogettazione.


A seguire i partecipanti si sono divisi in quattro tavoli di lavoro:

 1. Enti locali ed enti privati nello sviluppo delle Politiche Giovanili, coordinato da Simona Elmo, responsabile ufficio politiche giovanili ANCI

2. Rapporto tra scuola e territorio, coordinato da Maria Prodi, dirigente scolastica, già assessora all'Istruzione Regione Umbria

3. Rapporto tra organizzazioni pubbliche e private (fondazioni, enti di sviluppo...) e mondi vitali nell'ambito delle politiche giovanili, coordinato da Tiziano Salvaterra, Presidente Orizzontegiovani

4. Privato sociale e cultura di rete, coordinato da Serena Angioli, Direzione Generale Agenzia italiana per la Gioventù


Il convegno è ripreso venerdi 20 settembre con la restituzione dei lavori di gruppo da parte dei facilitatori dei 4 tavoli che hanno riassunto i temi e gli spunti emersi dal confronto con il coordinamento di Arduino Salatin, prof. emerito IUSVE Venezia. 
Le conclusioni con un approfondimento e uno sguardo al futuro delle politiche giovanili sono state affidate a Patrizio Bianchi, già Ministro dell'Istruzione, a Rita Bichi, prof.ssa Università Cattolica Sacro Cuore e Giovanni Campagnoli, dirigente scolastico Istituto Don Baosco di Borgomanero. 

 

 

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