Giovani e futuro dell'Europa. Culture partecipative, cittadinanza e trasformazione digitale
Si è tenuto il 16 gennaio 2021, alle ore 10:30 mediante l'applicazione di teleconferenza Google Meet, il convegno "Giovani e futuro dell'Europa. Culture partecipative, cittadinanza e trasformazione digitale", con l'intento di affrontare i temi inerenti la cittadinanza nella cornice europea, quale status e complesso identitario, sviluppando le prospettive della cittadinanza giovanile in una società interconnessa, dove il recupero di una prossimità relazionale, soprattutto alla luce di eventi quali l'emergenza sanitaria., implica applicazioni in parte inedite dei principi di autodeterminazione, sussidiarietà e solidarietà.
Il convegno, dopo una sessione iniziale, ha previsto due focus: uno sui risultati di 3 progetti finanziati dal programma Benessere giovani della Regione Campania, con testimonianze dei referenti circa il rispettivo andamento progettuale, e un altro da parte del CDE di ateneo per illustrare le risorse digitali a sostegno dello studio e della ricerca.
Diversi gli attori coinvolti per l'evento, moderato dalla prof.ssa Stefania Leone, organizzato dall'Osservatorio Giovani OCPG e dal CDE dell'Università di Salerno, in collaborazione con l'Università degli Studi del Sannio nell'ambito delle iniziative dell'Osservatorio Regionale delle Politiche Giovanili della Regione Campania e del progetto della Rete dei CDE italiani dal titolo "La conferenza sul futuro dell'Europa. Un nuovo slancio per la democrazia europea" promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
Alla prima parte del convegno hanno partecipato:
- Prof. Virgilio D'Antonio, Dir. Dip. Scienze Politiche e della Comunicazione, Unisa
- Dott.ssa Maria Rosaria Califano, Direttore Centro Bibliotecario di Ateneo (CBA)
- Prof.ssa. Antonella Tartaglia Polcini, Resp. Unisannio Osservatorio Politiche Giovanili Regione Campania, "Autodeterminazione, partecipazione e cittadinanza nell'Europa della sfida digitale: la prospettiva giovanile"
- Prof. Francesco Del Pizzo, Pontificia Facoltà teologica dell'Italia Meridionale "Attivismo e solidarietà nelle organizzazioni religiose"
- Prof.ssa Stefania Leone, Dir. Osservatorio Giovani OCPG Unisa - Resp. Unisa Osservatorio Politiche Giovanili Regione Campania "Culture partecipative: ricerca, policies, pratiche"
Il prof. Virgilio d'Antonio ha portato i saluti istituzionali del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione, valorizzando la necessità da parte dell'Università di interfacciarsi e di dialogare con il territorio e le istituzioni circostanti, affinchè saperi e competenze non restino circoscritte al solo contesto universitario. Introducendo i temi cardine del convegno (partecipazione, Europa, culture giovanili, digitalizzazione, cittadinanza) il professore ha portato una riflessione sulla centralità che l'Europa svolge nella vita presente e futura dei giovani, destinati a interfacciarsi sempre più con un mercato (almeno) europeo, e sulle potenzialità delle risorse digitali nel ridurre il gap tra zone centrali e periferiche, aprendo anche ai giovani del sud opportunità un tempo inedite.
La dott.ssa Maria Rosaria Califano, direttrice del centro bibliotecario di Ateneo che ospita il Centro di Documentazione Europea (CDE), ha introdotto in un breve intervento funzioni e ruoli del CDE nel contesto locale e nazionale. La rete del CDE mira a promuovere lo studio e la ricerca nel campo dell'integrazione al fine di rendere accessibile a studenti, docenti universitari e altri attori operanti nel territorio la documentazione europea, favorendo l'integrazione comunitaria e la partecipazione attiva dei cittadini alla politiche dell'UE. Ancor più alla luce dell'emergenza sanitaria in corso, coerentemente con la crescente importanza attribuita dalle istituzioni comunitarie alla comunicazione. La dott.ssa si è inoltre soffermata sul progetto di sostegno all'agenda 2030 portato avanti dal centro bibliotecario dal dicembre 2019 e in cui confluiscono le attività del CDE, sostenendo non solo l'obiettivo di promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile (obiettivo 16) ma anche l'obiettivo di innovazione e infrastrutture, in cui le risorse digitali oggi giocano un ruolo fondamentale.
Il primo intervento dal titolo "Autodeterminazione, partecipazione e cittadinanza, nell'Europa della sfida digitale", è stato tenuto dalla prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini, Responsabile per l'Università del Sannio dell'Osservatorio per le Politiche Giovanili della Regione Campania. La professoressa ha spiegato in che misura interventi normativi e programmatici di provenienza comunitaria, relativi ai percorsi di autodeterminazione e di partecipazione digitale giovanile, si pongano l'obiettivo di affrontare il futuro dei giovani in Europa anche alla luce della sfida posta in essere dall'emergenza sanitaria Covid-19, in merito ad aspetti quali scelte di vita, titolarità della propria autodeterminazione e passaggi generazionali dalla formazione al mondo del lavoro. Tra i documenti elaborati dalle istituzioni europee su questi temi rileva la Gazzetta Ufficiale n-416 del 2020, che ingloba al suo interno alcune risoluzioni della Commissione e del Consiglio le quali vertono su alcuni settori specifici. Fra questi ultimi spiccano l'animazione socio educativa e il coinvolgimento attivo dei giovani in progetti europei (es. Strategia UE per la Gioventù, rinnovato per il 2019/2027). Successivamente la professoressa è entrata nel merito dell'ibridazione tra culture e cittadinanza, configurata come uno dei poli centrali della strategia della gioventù. La cittadinanza, affinchè possa essere davvero inclusiva, deve necessariamente partire dal pluralismo delle culture in modo tale da favorire l'espressione dei talenti e della creatività giovanile. Ciò è possibile soltanto in scenari di tipo dialogico e relazionale, tra stati, persone, istituzioni, con i giovani al centro di queste relazioni. Altro tema affrontato nell'intervento è stato quello dell'autodeterminazione, visto nei termini di necessità da parte dei giovani di affermare le proprie istanze di partecipazione e quindi di riappropriarsi del proprio controllo. Oggi la sfida digitale impone di coniugare tali istanze con gli strumenti tecnologici affinchè questi non si traducano in ostacoli ma finiscano per essere delle risorse, il che è possibile solo se l'impiego di tali strumenti è conformato ai valori di solidarietà e alle pratiche di cittadinanza digitale. Un esempio concreto riportato dalla professoressa è l'esperienza di giovani studenti che hanno svolto un tirocinio formativo partecipando alle attività predisposte dal centro SOLVIT, ponendosi al servizio dei bisogni dei cittadini europei che incontrano ostacoli nella realizzazione dei propri diritti, connettendosi con loro attraverso strumenti digitali. Attraverso quest'esperienza i giovani hanno contestualmente soddisfatto il requisito di solidarietà, fondamentale per la cittadinanza digitale, e messo in campo i propri talenti connettendosi con l'altro.
E' intervento il prof. Francesco del Pizzo che ha portato una riflessione sul contributo delle reti religiose e sul ruolo che il volontariato cristiano e cattolico, istituzionalizzato storicamente nella carità, può dare non solo in termini di sostegno alimentare/materiale ma anche in termini di rigenerazione della società (es. assistenza ai malati; recupero di segmenti più fragili per favorirne il re-inserimento sociale). Il volontariato si trova oggi davanti a forme inedite; da qui l'esigenza di azioni che non si esauriscano in interventi estemporanei ma costituiscano l'ossatura di movimenti in grado di curare le ferite della società, anche laddove non agiscono la politica e l'azione pubblica. Queste riflessioni acquisiscono nuovi significati alla luce della situazione emergenziale vigente anche dal punto di vista dell'impegno giovanile; in uno scenario complessivo di crisi e di difficoltà i giovani mostrano sensibilità e interesse verso il volontariato soprattutto su tre fronti: cura dell'ambiente, accoglienza e integrazione. Tutto ciò, coerentemente con il principio cristiano di sussidiarietà, genera nuove forme reticolari di cooperazione sociale dal basso, connotate in misura crescente dai caratteri di pluralismo e di multiculturalismo e in cui sono centrali valori come la persona, la trasparenza, la territorialità e l'inclusione.
La Prof.ssa Stefania Leone ha presentato, nell'ambito di un monitoraggio intermedio dei comuni interessati dal programma regionale Benessere Giovani, i risultati di scenario emersi ad oggi, che verranno ulteriormente approfonditi nella fase di valutazione ex-post al termine formale di tutti i progetti. Il totale dei progetti approvati sul territorio campano è di 115, considerando complessivamente tutte e tre le linee d'azione, e i partner coinvolti nelle singole attività progettuali soddisfano requisiti di eterogeneità contemplando associazioni di varia natura (oltre a quelle giovanili, obbligatoriamente previste). L'impianto di monitoraggio ha seguito diversi step, fra i quali una prima fase esplorativa, andando sul campo e facendo interviste ai responsabili di progetto di alcuni comuni, e una successiva fase di verifica dello stato dei progetti in un momento pre-pandemico (febbraio 2020) e post pandemico (agosto 2020). Considerando le variabili strutturali e leggendole contestualmente agli obiettivi del programma è possibile notare che il maggior numero dei beneficiari rientra tra gli studenti, seguiti a poca distanza dai Neet. In buona misura sono state previste attività di tirocinio, nel merito di 69 progetti, anche se a causa della contingenza del covid-19 non tutte le attività sono state ancora realizzate. Tra le criticità maggiormente referenziate dai responsabili di progetto emergono principalmente le difficoltà nel reperire i partecipanti e i rallentamenti causati dal Covid-19. Considerando in ultimo le opportunità, testimoniate sempre dai responsabili, emergono la valorizzazione del CV dei partecipanti, le esperienze positive di tirocinio e il potenziale miglioramento dell'occupabilità dei Neet beneficiari.
Il focus sul programma Benessere Giovani si è configurato nei seguenti tre interventi:
- Progetto Benessere Giovani Città di Napoli, Assessore Alessandra Clemente, Politiche Giovanili, Comune di Napoli, Na.Gio.Ja Costruiamo Opportunità
- Progetto Benessere Giovani Città di Salerno, Dott.ssa Patrizia Laudano, S.M.S. Salerno
- Progetto Benessere Giovani Città di Benevento, Dott. Luca Mauriello, BenEet Generation
L'Assessore Alessandra Clemente alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli ha introdotto il progetto Na.Gio.Ja: Costruiamo Opportunità. Il progetto ha visto numerosi partecipanti ed è stato articolato in tre macro attività principali, destinate a tre tipi di beneficiari differenti, coerentemente con le diverse sfumature interne sia al target 18-35 sia al segmento specifico dei neet: neet ad alta scolarizzazione (ex studenti universitari; aspiranti imprenditori, etc.), neet a bassa scolarizzazione, studenti delle scuole superiori a rischio dispersione scolastica spesso in condizioni di marginalità. Le attività progettuali sono state 15 e si sono inizialmente svolte presso il centro giovanile Na.Gio.Ja di Soccavo per poi spostarsi online, dopo un primo momento di sospensione, a seguito dell'emergenza sanitaria. Si cita tra le iniziative principali il percorso laboratoriale "Coltiviamo opportunità" per la realizzazione di un orto urbano e un corso di avvicinamento alle professioni del web che ha visto circa un migliaio di iscritti. Grazie anche alla partecipazione di artisti il progetto è confluito nella realizzazione di eventi finali, come diverse proiezioni cinematografiche e un RestArt Festival in tre date proiettate in live streaming.
La dott.ssa Patrizia Laudano ha presentato, in qualità di responsabile, il progetto S.M.S Salerno, tenutosi presso il centro polifunzionale SMS del quartiere Arbostella del Comune di Salerno. Il partenariato del progetto ha visto la partecipazione di 10 partner tra associazioni giovanili, aziende private e cooperative sociali. Numerose e varie sono state le attività laboratoriali attivate nell'ambito delle tre linee previste dal programma: un laboratorio di auto-impresa, caratterizzato da diverse attività (es. front-office, workshop, concorso di idee coaching, etc.); 3 laboratori educativo-culturali (riciclo creativo, cittadinanza attiva, arbostella art-project); 4 laboratori esperenziali (uno di videotelling; uno musicale; una web radio; uno di artigianato). La dott.ssa Laudano ha valorizzato il fatto di avere coinvolto il centro polifunzionale anche all'interno di programmi diversi da Benessere Giovani ("educare in comune"; fermanti in comune; intese territoriali di inclusione attiva") e ha sottolineato il potenziale cooperativo del progetto, sostantivatosi nell'integrazione sociale dei giovani partecipanti e nello sviluppo di nuovi partenariati. Tra i principali risultati di progetto si citano il concorso di idee attivato nel laboratorio di auto-impresa, che ha previsto l'affiancamento personalizzato a 5 progetti imprenditoriali arrivati a compimento, e la creazione di un brano musicale ("in punta di piedi" di Cristina Cafiero) nell'ambito del laboratorio musicale "Social Recording Studio", successivamente candidato alle semifinali di Sanremo Giovani 2020.
Infine Luca Mauriello, presidente dell'associazione Sannio Irpinia Lab, ha presentato il progetto BenEet Generation. Il progetto ha beneficiato di un partenariato molto forte, valorizzato soprattutto dalla presenza di imprese e società operanti nel mondo del sociale e della cooperazione. In virtù di quest'aspetto il progetto è stato caratterizzato da tirocini che per un terzo, al seguito della conclusione, si sono trasformati in veri e propri contratti di lavoro. Ancora, sono stati implementati laboratori artistici, grazie all'ausilio dell'artista beneventano Mario Ferrante, e le opere realizzate dai ragazzi sono confluite in un catalogo favorendone la possibilità di essere vendute.
L'intervento conclusivo, dal titolo "L'Europa e le risorse documentali digitali" è stato quello della dott.ssa Maria Senatore, responsabile documentalista del Centro di Documentazione Europea dell'Università degli studi di Salerno. È stato innanzitutto ribadita l'importanza del CDE di ateneo come punto di riferimento rispetto al territorio salernitano per il reperimento di materiale documentale prodotto dall'Unione Europea, soprattutto in merito alle tematiche di integrazione comunitaria. In seguito la dott.ssa ha mostrato dove reperire informazioni circa i diversi programmi e risorse di finanziamento europeo a sostegno di progetti, ad esempio ricorrendo al portale ufficiale dell'Unione Europea e al sito della Commissione Europea. Infine si è posta attenzione alla possibilità di reperimento di documentazioni europee, incluse monografie e riviste, dal sito dell'ufficio delle pubblicazioni dell'Unione Europea, che altresì offre la possibilità di accesso a una serie di app scaricabili per essere informati su notizie relative a varie iniziative europee.