IFEL e le donne, free to be a woman
Il 22 novembre 2023 si è tenuto, in via telematica - attraverso la piattaforma Zoom - l'evento "IFEL e le donne, free to be a woman", organizzato dall'istituto per la finanza e l'economia locale della Campania (IFEL) in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
La tavola rotonda è stato introdotta dal Direttore Generale IFEL Campania, Annapaola Voto, la quale si è occupata di coordinare gli interventi di: Lara Panfili - Dirigente ANCI, Sonia Palmieri - componente del consiglio di amministrazione IFEL Campania, Stefania Leone - professoressa Associata dell'Università degli Studi di Salerno e Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Giovani - Dip. Scienze Politiche e della Comunicazione (Policom) Unisa. , Emma Imparato - professoressa Associata dell'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", Alessandra Puglisi - presidente del comitato femminile plurale Confindustria Salerno, Marianna Ferri - giornalista per l'ufficio stampa Regione Campania e Antonella Fredda - membro dell'Ordine dei Commercialisti di Avellino e Consulta Regionale della Campania per la tutela della Donna.
L'evento è stato aperto e presentato dal Direttore Generale Annapaola Voto, che ne ha delineato la finalità, ovvero quella di porre l'attenzione su ció che la fondazione IFEL, nell'ambito della sua attività, puo' mettere in campo per attivare politiche di promozione che possano combattere la violenza e la disparità di genere. Si mira quindi ad adottare, nel quadro europeo e nazionale, una politica di empowerment, volta a porre fine alle tre cause principali che ostacolano il percorso delle donne nel mondo del lavoro: la femminilizzazione della povertà, influenzata dalla digitalizzazione post-pandemica, la disoccupazione di genere e le origini della violenza di genere. Questi temi sono stati poi ripresi e ampliati dai successivi relatori.
Il dirigente ANCI Lara Panfili ha utilizzato la sua esperienza lavorativa per illustrare il fenomeno del glass ceiling e la segregazione verticale, che molto spesso impedisce alle donne di arrivare ai vertici di potere. Ha focalizzato il suo intervento sul chiarire perchè, attualmente, siano ancora necessarie norme che garantiscano la parità di genere in ambito lavorativo e sottolinea la necessità di incrementare e potenziare strumenti e strutture di protezione a cui le donne possano rivolgersi in caso di discriminazione.
A seguire, la Dott Ssa Sonia Palmieri ha illustrato alcuni interventi attuati negli ultimi anni da parte della Regione Campania per contribuire all'inclusione lavorativa di donne e categorie fragili, tra questi: l'ampliamento dell'asilo nido e i finanziamenti a favore dell'autoimprenditorialità. Quest'ultimo concetto è stato un esempio significativo della fortificazione a cui mira l'empowerment, sottolineando l'importanza del raggiungimento dell'autonomia economica che favorisce l'uscita da contesti familiari oppressivi e controllanti.
Successivamente, ha preso la parola Stefania Leone, professoressa associata del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell'Università di Salerno, e responsabile scientifico dell'Osservatorio Giovani, che ha posto l'attenzione sul tema della necessità dell'educazione affettiva ed emotiva. La professoressa Leone afferma quanto sia importante che il ruolo dei docenti, non si limiti ad un ambito prettamente accademico, ma si estenda anche a funzioni di supporto, sostegno e orientamento per i giovani, soprattutto per gli studenti universitari, spesso incapaci, insicuri e impauriti nell'individuare autonomamente la propria strada o il proprio futuro lavorativo. Secondo la Professoressa Leone l'educazione affettiva all'interno delle istituzioni scolastiche è dunque importante come forma di prevenzione della violenza di genere, ma non sufficiente ad arginarla del tutto. Sarebbe opportuno quindi, che ci fossero per i giovani, dei veri e propri "accompagnatori educativi" , così definiti dalla Professoressa, per un aiuto a percorrere i vari spazi della vita.
Ha infine parlato del tema della discriminazione di genere sul lavoro, facendo riferimento ad una ricerca alla quale sta lavorando, ovvero "le donne in agricoltura", dalla quale emergono dei veri e propri spaccati di maschilizzazione profonda di quel settore, e la evidente disuguaglianza nella disparità di trattamento uomo-donna.
Tra un intervento e l'altro, Salvatore Maria Pisacane -parte della Fondazione IFEL Campania- , ha posto quesiti quali: " cosa consentirebbe ad una donna di lavorare , conciliando al meglio vita professionale e familiare?", per coinvolgere, ottenere riscontri e far interagire i partecipanti durante l'evento. È emerso come le risposte più frequenti fossero : flessibilità oraria, comprensione ed asili nido.
In seguito la parola è poi passata ad Emma Imparato, Professoressa Associata Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", la quale pone l'attenzione sull'importanza normativa volta ad aiutare le categorie fragili , in cui rientrano appunto anche le donne.
La Professoressa Imparato si sofferma su due punti: la necessità di ricostruire un rapporto più profondo tra le istituzioni e la società e la violenza sulla donna come disuguaglianza e violazione della dignità umana. In relazione al primo punto, tra i corpi delle istituzioni sia private che pubbliche, vi è il compito, secondo la Professoressa, non soltanto di programmare ma anche di svolgere attività di confronto con il mondo circostante, attraverso diversi strumenti a disposizione delle istituzioni stesse, quali la conoscenza e la comprensione, individuando quelle azioni cruciali per reagire al clima di incertezza, tensione e instabilità psicologica che si svolge attorno a noi. In relazione al secondo punto, viene fatto riferimento all'art.3 comma 2 della Costituzione, considerato una vera e propria operazione di eguaglianza sostanziale per tutti gli organi che compongono la repubblica, comprese le istituzioni, che possono utilizzare azioni normative, affinché questi fattori culturali che rendono le donne soggetti discriminabili e vittime di violenza siano rimossi, consentendo alla donna di vivere liberamente e con dignità.
La Professoressa Imparato conclude facendo altresì riferimento alla legge del 91, la quale segna una tappa fondamentale di accesso diretto alla parità nel trattamento delle donne, rimuovendo le disparità tra lavoratore e lavoratrice, al codice delle pari opportunità nel 2006 e alla legge 162/2021 che ha introdotto la certificazione della parità di genere, volta ad attestare le misure concrete che i datori di lavoro devono introdurre per ridurre il divario di genere in relazione: alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale, alla parità di mansione e alla tutela della maternità.
Alessandra Puglisi, Presidente del comitato femminile Confindustria, si chiede quali potrebbero essere le azioni concrete per ridurre gli ostacoli che impediscono alle donne una realizzazione nel campo dell'imprenditorialità. In particolare, pone l'attenzione sulla gestione del tempo, sull'importanza di una flessibilità oraria sul lavoro, e su come ancora oggi la donna debba scegliere tra ruolo riproduttivo, di accudimento e professionale.
La Dott Ssa Puglisi suggerisce di lavorare a pari livelli sulla formazione delle competenze, della cultura e del merito, partendo dal coinvolgimento dei giovani. Confindustria Salerno a livello provinciale, infatti porta avanti in tutte le scuole, elementari e medie, un progetto, il quale con lavori creativi, opere teatrali e poesie, apre a momenti di riflessione sull'importanza delle pari opportunità e sull'inclusione della diversità come valore per fare impresa, crescere come comunità, e per arricchirsi culturalmente. "La diversità - afferma la Dott Ssa Puglisi - è la miccia dell'innovazione".
La Dott.ssa Marianna Ferri nel suo intervento analizza l'utilizzo della parola "tragedia" piuttosto che omicidio o assassinio da parte dei mass media. La dott.ssa Ferri afferma che la tragedia, a volte denominata anche come "tragedia annunciata", è qualcosa di accidentale ma, come nel caso nazionale di Giulia Cecchetin, si può solo parlare di un assassinio perché è giusto in questo caso chiamare le cose con il loro corretto nome.
Successivamente è intervenuta la Dott.ssa Antonella Freda che ha analizzato il cambiamento culturale e profondo verso il rispetto della donna per la sua libertà, dove tale libertà viene stabilità anche soprattutto dalla parità salariale tra i due sessi.
Infine, il Dott. Ferdinando Longobardi ha messo al centro del suo intervento i cambiamenti linguistici da parte dei mass media nel raccontare il fenomeno della violenza sulle donne nel corso degli anni e come questo cambiamento sia correlato con la società odierna.