Turisti senza ostacoli
Indagine sull'evoluzione della domanda e dell'offerta del turismo accessibile
La ricerca è stata condotta dalla fondazione Isfol in collaborazione con il Ministro della Gioventù
Gli obiettivi
L'indagine muove dal riconoscimento dell'importanza del turismo quale attività fondamentale all'interno dell'economia dei Paesi europei. La possibilità di muoversi, spostarsi, viaggiare è, inoltre, considerata forte espressione di libertà che non dovrebbe essere negata a nessuno. Il turismo giovanile non è inteso come mero soddisfacimento delle esigenze di godere di tempo libero e vacanze, ma come vero e proprio diritto alla crescita personale e all'accesso ai beni comuni, efficace strumento di socializzazione, scambio culturale, maturazione e crescita responsabile. Le parole chiave della ricerca sono 'accessibilità' e 'fruibilità'. La prima è intesa come analisi delle opportunità per consentire al maggior numero di persone di viaggiare, usufruire del proprio tempo libero, senza distinzione di appartenenza sociale, disponibilità economica, capacità fisica. La fruibilità è, invece, intesa come l'analisi dei bisogni, delle esigenze e dei comportamenti dei giovani, disabili e non, rispetto al turismo. L'indagine è volta a studiare il turismo giovanile e le sue principali componenti, le esigenze e le necessità dei giovani, in particolare di quelli che si trovano in condizioni speciali. Essa s'inserisce nel filone della ricerca- azione, in quanto, sulla base delle evidenze emerse, intende promuovere best practices nell'ambito del turismo sostenibile, acquisire informazioni utili per implementare azioni, strategie che rendano possibile a tutti l'accesso ai beni comuni, paesaggistici, architettonici, naturalistici, culturali.
Il disegno della ricerca
L'indagine è stata articolata in più step. La prima fase ha riguardato la ricognizione e l'approfondimento degli studi e della normativa relativa l'oggetto d'indagine, a livello sia internazionale che nazionale. Questo primo step ha portato alla ricostruzione di uno scenario generale sul Turismo Accessibile, con attenzione alla diversificazione dei tipi di turismo esistenti, all'evoluzione del concetto di disabilità e alla classificazione delle sue diverse forme. I concetti emersi in questa prima fase sono stati poi impiegati per la costruzione dello strumento principale di rilevazione: un questionario semi strutturato. Nella seconda fase, la somministrazione del questionario è stata affiancata ad altre tecniche non standard di ricerca, quali interviste in profondità, focus groups, approfondimenti tematici. L'indagine ha coinvolto complessivamente 1500 giovani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, quasi tutti in condizioni speciali, contattati mediante associazioni presenti nelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo e Toscana. La ricerca è stata estesa anche ad un gruppo di giovani "non disabili", considerati termine di confronto per verificare se le difficoltà legate all'accessibilità costituiscano un fattore discriminante rispetto agli stili comportamentali e alle scelte operate in ambito turistico.
Turismo giovanile: alcune tendenze generali
I giovani, in particolare maggiorenni, mostrano in generale una propensione a viaggiare maggiore rispetto agli over 35. Sempre i giovani, inoltre, si rivelano motori del cambiamento dal punto di vista turistico: con le loro scelte, infatti, contribuiscono a definire nuove destinazioni, nuove tendenze, trend innovativi di mercato. Le giovani generazioni investono i propri risparmi in tempo libero, tendono a lavorare durante i viaggi per prolungare la durata delle proprie vacanze, sono propensi a visitare luoghi che altri tipi di turisti evitano per ragioni di accessibilità o per questioni di sicurezza. Tra le destinazioni maggiormente scelte dai giovani italiani, al primo posto abbiamo l'Italia (72%), in particolare Toscana (10%), Sicilia (10%), Puglia (8,5%), Calabria (8,1%) ed Emilia Romagna (7,5). Rispetto alle destinazioni estere, invece, le mete principali sono Spagna (16,8%), Germania (13,1%), Croazia (12,2%) e Francia (9,4%). Il periodo preferito dai giovani per realizzare i propri viaggi è il periodo estivo. Frequente risulta, inoltre, la scelta del turismo associato che si realizza prevalentemente mediante tre canali: scuola, organizzazioni religiose, associazioni culturali. Il cosiddetto turismo sociale ed associato si caratterizza per una offerta di strutture ricettive di tipo extra alberghiero. Tali strutture sono privilegiate dai giovani in quanto maggiormente in grado di soddisfarne le esigenze di socializzazione ed interculturalità. Tra esse, le più ambite sono gli ostelli della gioventù, selezionati anche per i costi contenuti e per la possibilità offerta ai turisti che li frequentano di incontrare persone di nazionalità diversa, entrare a contatto con culture differenti dalla propria. Il turismo giovanile assume oggi connotazioni complesse: le esigenze di svago e divertimento si connettono e legano ai valori del benessere fisico e culturale, del solidarismo, della sostenibilità ambientale, dell'accessibilità. Tra gli operatori turistici compaiono cooperative e gruppi di commercio solidale, associazioni eco-naturaliste, enti di promozione del benessere e delle pratiche ad esso collegate, associazioni di trakking (scambi di ospitalità). Gli agriturismi si trasformano per diventare dei resort, degli eco musei, dove si soggiorna per stare a contatto con la natura, per riscoprire le tradizioni gastronomiche e culturali di un territorio. Un'altra dimensione che muta in modo radicale è quella connessa alla preparazione del viaggio, che non si realizza più mediante canali tradizionali come agenzie o guide, ma che si avvale frequentemente di Internet e del passaparola. Al viaggio in treno, esperienza comune ai giovani degli anni '90, subentrano i voli low cost, generalmente inclusi in offerte last minute. L'imperativo del turismo giovanile è il 'fai da te': le prenotazioni on-line, l'utilizzo dei voli low cost o l'organizzazione dei soggiorni tramite le reti di ospitalità trasformano la figura del giovane da semplice turista a viaggiatore autonomo, che non teme l'imprevisto perché dotato di spirito risolutivo, attitudine al problem solving. La capacità di ricercare soluzioni rapide ed efficaci è favorita dall'adozione di codici condivisi dalle giovani generazioni a livello transnazionale, dall'utilizzo abile degli strumenti informatici, dall'adesione ai social network. Flessibilità e capacità di adattamento sono le parole chiave che portano a fare dell'incertezza una risorsa piuttosto che un vincolo.
L'identikit del giovane viaggiatore
Sull'intero campione degli intervistati, il totale dei soggetti che ha risposto "sì" alla domanda "Hai mai viaggiato?" è pari al 78,4%. Il dato non presenta variazioni significative all'interno dei due sottogruppi individuati ed è pari rispettivamente al 79,3% tra i non disabili e al 78,2% tra i disabili. Le donne con deficit evidenziano, riguardo alla propensione ai viaggi, maggiore curiosità e motivazione rispetto ai maschi (il 54,4% contro il 45,6%). La situazione è, invece, invertita a favore dei maschi nella popolazione che non presenta esigenze particolari (il 55,4% contro il 44,6%). Per quanto riguarda il livello d'istruzione, sorprendentemente, la percentuale più elevata di turisti disabili è rappresentata dai possessori di diploma di scuola media (quasi il 31%), seguiti a 6 punti dai soggetti che hanno conseguito la maturità (il 24,8%). Rispetto al tipo di deficit, la categoria più itinerante è quella dei "motori", seguita dagli "uditivi". Al contrario, una pluridisabilità in cui sia presente anche un deficit visivo risulta particolarmente penalizzante per i suoi possessori. All'interno dei due sottogruppi è schiacciante la presenza di viaggi finalizzati all'istruzione in ambienti scolastici (il 45%, nel gruppo con esigenze ed il 68,5% nell'altro). In entrambi i gruppi si registra, inoltre, la tendenza a trascorrere periodi di vacanza di breve durata (dai 3 ai 6 giorni circa). Nel gruppo dei disabili, si prediligono le vacanze in compagnia di amici (44,6%), con il proprio coniuge (22,5%), ma soprattutto con i familiari (60,7%). Tra i normodotati, se è altrettanto diffusa la tendenza ad effettuare viaggi con i propri amici (74,3%) e con i familiari (47,3), risulta, invece, doppio il valore percentuale che riguarda l'esperienza della vacanza con il proprio partner (42%).
Aspetti organizzativi
Sia nel gruppo con disabilità che in quello senza disabilità, si registra con grande frequenza la tendenza ad organizzare la vacanza circa un mese prima della partenza. Considerevole risulta, inoltre, la percentuale di intervistati che tende a preparare la vacanza più di tre mesi prima, con una lievissima differenza a favore del gruppo senza esigenze speciali (25,3%). Rispetto ai canali utilizzati per raccogliere informazioni sui luoghi nei quali si è intenzionati a trascorrere un periodo di vacanza, tra i disabili prevalgono il passaparola, i siti web specializzati, le agenzie di viaggio. Solo l'11,7% trae le informazioni necessarie dai siti internet dedicati a persone con problemi specifici e bassissima (2,1%) risulta la percentuale dei disabili che dichiara di ricorrere agli uffici pubblici di promozione del territorio, segno della mancanza di fiducia nei riguardi di queste istituzioni preposte all'informazione sul turismo accessibile. Gli intervistati del gruppo senza esigenze tendono ad avvalersi di una maggiore varietà di canali informativi: i più frequenti sono Internet e le agenzie di viaggio. Sicuramente inferiore, invece, è l'incidenza del passaparola: solo il 41,2% degli intervistati non disabili afferma di ricorrere alla propria rete di amici e conoscenti per ottenere informazioni riguardo la possibilità di trascorrere le vacanze in una determinata località. Per quanto riguarda i canali mediante i quali viene effettuata la prenotazione, poco più di un quarto del campione con esigenze particolari tende a delegare parenti e amici (36,4%), mentre il gruppo senza esigenze particolari è orientato a privilegiare canali più "autonomi", come agenzie di viaggi (48,3%) e prenotazioni on-line (35,7%). Per quanto riguarda i fattori che maggiormente incidono sulla selezione di un determinato operatore turistico, il 46,6% del sottogruppo dei disabili individua nell'aspetto economico il criterio principale di scelta, mentre molto bassa risulta la percentuale (8,5%) di coloro che considerano discriminante la reperibilità dell'operatore sulla rete internet. Significativa è l'importanza accordata all'aspetto economico (50%) anche nel sottogruppo dei non disabili. Rispetto alle strutture ricettive privilegiate dai due sottogruppi, tra gli intervistati disabili, il 64,2% preferisce soggiornare in hotel ed il 20,4% sceglie, invece, i villaggi turistici. Il gruppo appare, inoltre, particolarmente restio verso la scelta di soluzioni come lo scambio di case o appartamenti, l'alloggio in camper, la roulotte e le tende, gli istituti religiosi o le residenze sanitarie assistite (i cui valori oscillano tra l'1,9% e il 3,2%). Anche nel gruppo dei non disabili, risulta elevata la percentuale dei soggetti che soggiornano solitamente in hotel (67,1%) e villaggi turistici (35,6%) e - analogamente al gruppo dei disabili - si registra una certa resistenza verso la scelta di istituti religiosi, case per ferie ( 2%) e la pratica dello scambio di appartamenti (1,3%).
Aspettative, bisogni e desideri
La dimensione della vacanza dei sogni presenta una serie di omogeneità tra i due sottogruppi individuati. Sia tra i disabili che tra i non disabili ricorrono, infatti, elementi quali il contatto con la natura, il mare o la montagna, i parchi naturali o la pratica dell'animal watching (con valori che superano il 70% in entrambi i sottogruppi). Anche le vacanze "culturali", con visite in città storiche e siti archeologici appaiono fortemente desiderate all'interno dell'intero campione, senza particolari differenze tra i due sottogruppi di riferimento. Le limitazioni imposte dal deficit psico/fisico creano, al contrario, una forte discrepanza tra la percentuale di soggetti con esigenze particolari che desidera una vacanza "avventurosa" (9,4%) e quella di soggetti senza esigenze, ovviamente più propensi a questo genere di esperienze (circa il 30%). Per quanto riguarda le caratteristiche che i giovani dei due sottogruppi ritengono necessarie al soddisfacimento delle proprie esigenze, alcune di esse sono considerate basilari ed imprescindibili, indipendentemente dalla presenza o meno di deficit. Elementi quali la vicinanza ai luoghi di interesse, la bellezza dell'ambiente, l'ospitalità, l'assistenza rappresentano condizioni fondamentali per tutti, così come dell'igiene delle strutture ed il rapporto qualità/prezzo (per i quali, la modalità "molto importante" riceve un consenso quasi plebiscitario, con valori che superano l'80% in entrambi i sottogruppi). Sono presenti, tuttavia, alcuni criteri di scelta che risentono fortemente della condizione di disabilità o meno del giovane turista. Elementi quali l'accessibilità agli ambienti, la facilità degli spostamenti in loco sono considerati molto più importanti dai soggetti con esigenze particolari. Alla scarsa rilevanza attribuita dal gruppo dei non disabili nei confronti delle barriere architettoniche (quasi il 18%) corrisponde, al contrario, un'elevata attenzione da parte del gruppo dei disabili (73,4%). Analoghe considerazioni valgono per gli "ausili per persone con esigenze speciali", considerati per nulla importanti dal 20% del gruppo senza esigenze e molto importanti soltanto dal 24% dello stesso sottogruppo. Una situazione completamente opposta si registra nel gruppo con esigenze, dove il 3,7% attribuisce a questi ausili nessuna importanza, mentre il 71,6% li considera molto importanti.
Se rispetto alla presenza di presidi sanitari si rileva un forte grado di accordo tra i due sottogruppi (quasi il 37% del gruppo senza disabilità li considera molto importanti contro il 37,7% del gruppo con disabilità), al contrario, la presenza di servizi personalizzati evidenzia una forte discrepanza: il 62% del gruppo con esigenze li considera molto importanti contro il 25% del gruppo senza esigenze. Per quanto riguarda l'adeguatezza del reddito alle esigenze di viaggio, all'interno del sottogruppo dei non disabili si registra una situazione piuttosto equilibrata: se il 39% ritiene il proprio reddito poco adeguato, il 34,4% lo considera, al contrario, pienamente adeguato. Una condizione molto diversa si registra all'interno del sottogruppo dei disabili, dove la "poca adeguatezza" del reddito viene denunciata dal 50% dei casi, mentre la piena adeguatezza dello status economico alle esigenze di viaggio viene dichiarata soltanto dal 23,3%. La percentuale degli insoddisfatti totali appare abbastanza elevata in entrambi i sottogruppi: il 26,7% del gruppo senza disabilità ed il 27,3% del gruppo con esigenze considerano il proprio reddito del tutto inadeguato alle esigenze di viaggio.