Report Convegno "Scemo chi resta?"
Venerdì 31 marzo 2023, presso l'aula consiliare Salvatore Mastrolia del Comune di Contursi Terme, si è tenuto il convegno dal titolo "Scemo chi resta?", incentrato sul tema dei giovani che scelgono di restare o tornare nelle aree interne. Al centro del dibattito i temi principali emersi nel volume "Voglia di restare - Indagine sui giovani dell'Italia dei paesi" curato, insieme ad altri autori, dalla prof.ssa Stefania Leone, direttore scientifico dell' Osservatorio Giovani OCPG del Dip. Scienze Politiche e della Comunicazione (PoliCom) - Università degli Studi di Salerno.
Ad introdurre i lavori, moderati da Clotilde Formica, il Vice Sindaco Contursi Terme, Tina Cappetta, che ha evidenziato la necessità di portare alla luce alcuni temi poco discussi, come quello del desiderio di "restanza" che sembra pervadere parte dei giovani abitanti delle aree interne del paese che non vorrebbero andar via e abbandonare i propri luoghi d'origine ma, piuttosto, ambiscono a restare o a ritornare nei propri territori, cosi come emerge dall'indagine Giovani Dentro, condotta a livello nazionale e promossa dall'associazione Riabitare l'Italia e una ricca rete di partner, i cui risultati sono confluiti nel volume di recente pubblicazione "Voglia di restare - Indagine sui giovani dell'Italia dei paesi". La dott.ssa Cappetta ha inoltre evidenziato come la ricerca smonti alcuni stereotipi e luoghi comuni tipici di chi abita le aree interne e relativi in particolare alla fuga dei cervelli e al fatto che chi rimane è visto come un perdente. Ha infine posto l'accento sul ruolo delle istituzioni che devono promuovere lo spirito di comunità e il dialogo con il territorio creando reti e alleanze necessarie per costruire un futuro possibile.
Hanno preso poi la parola Tullio Lenza, Martina Matrone e Caterina Policastro che hanno raccontato la propria esperienza di giovani abitanti delle aree interne ed espresso il desiderio di non lasciare i propri territori, sebbene spesso ci sia la tentazione di andar via e di cercare un futuro altrove, allorquando non si intravedono prospettive certe. Hanno sottolineato l'importanza della partecipazione e dell'attivismo giovanile che rappresentano il motore del cambiamento e anche il rapporto con la politica che deve favorire il dialogo con il territorio e ascoltare i giovani che hanno voglia di fare e costruirsi un futuro senza essere costretti a lasciare i propri territori. Hanno infine posto l'accento sull'importanza di fare esperienze anche fuori dal proprio contesto per formarsi, acquisire competenze e nuove skills per poi tornare e mettere a frutto quanto appreso a servizio del proprio territorio.
Ha preso poi la parola la prof.ssa Stefania Leone che ha illustrato alcuni risultati della ricerca, soffermandosi sulle condizioni di vita dei giovani residenti nelle aree interne italiane con particolare riferimento ai loro percorsi abitativi e riflettendo sulla situazione demografica dei loro territori. Infatti, nonostante da lungo tempo questi luoghi siano penalizzati da fenomeni di spopolamento per via di carenze infrastrutturali e scarsità di servizi, sono emersi parallelamente negli anni fenomeni di restanza, di ritorno o anche di neo-abitazione orientate alla valorizzazione delle risorse presenti nelle aree interne. Da questa prospettiva, soprattutto per i segmenti più giovani, restare nelle aree interne non si traduce in una pigra rassegnazione ma nella volontà di generare proattivamente un impatto sul territorio in cui si sceglie consapevolmente di radicarsi. È anche vero - sottolinea la prof.ssa Leone - che non tutti i giovani che abitano questi luoghi sono attivi; la ricerca evidenzia che il 50% di essi non ha esperienze associative e non conosce gli strumenti e le opportunità messe a disposizione dalla politica per incentivare l'attivazione e il lavoro giovanile, una criticità maggiormente rilevata nelle regioni del nord Italia rispetto a un sud che sembra invece avere maggiore consapevolezza in tal senso. Ha infine evidenziato l'importanza di dialogo e apertura delle istituzioni al territorio per favorire percorsi strutturati e duraturi, in linea con la Strategia nazionale aree interne e per cogliere maggiormente le opportunità offerte dal Pnrr.
È poi intervenuta la dott.ssa Claudia Capone che ha illustrato alcuni elementi emersi da un'indagine qualitativa condotta nelle aree interne rurali pugliesi su un campione di 23 giovani e giovani adulti che hanno deciso di restare, ritornare o abitare per la prima volta questi luoghi, dedicandosi a pratiche innovative e a un nuovo modo di lavorare la terra attraverso tecniche di agricoltura naturale, nel rispetto e salvaguardia dell'ambiente. La dott.ssa ha evidenziato come nei giovani restanti emerga forte il desiderio di ritornare alla terra, in particolare dopo aver vissuto a lungo fuori e aver acquisito la consapevolezza di voler realizzare qualcosa di utile e gratificante per se stessi, fuori dalla routine e da una vita cittadina ordinaria e stressante. Ha inoltre sottolineato la forte determinazione e voglia di cambiamento che caratterizza i giovani presi in esame e il desiderio forte di creare qualcosa di duraturo, stabilendo un rapporto nuovo con il territorio in armonia con la natura, in un'ottica di mutualismo e condivisione verso un'economia solidale e sostenibile. Sebbene non manchino gli ostacoli, individuati principalmente in una mancanza di visione da parte delle istituzioni e di accettazione di utilizzo di pratiche innovative che determinano spesso contrasti intergenerazionali e opposizioni da parte degli stessi abitanti delle arre rurali pugliesi, prevale un sentimento positivo nei giovani restanti che vanno avanti nelle proprie convinzioni e progettualità cercando di attivare quanto più possibile reti e collaborazioni con altri giovani che condividono i loro stessi ideali e prospettive di futuro.
Le conclusioni sono state affidate a Michele Cammarano, Presidente Commissione Aree Interne della Regione Campania che ha posto l'accento sull'opportunità importante che vede il comune di Contursi inserito nella Strategia nazionale aree interne e, in particolare, sul progetto che coinvolge i comuni dell'area Sele-Tanagro, identificata come strategica dalla Snai. Ha sottolineato anche la difficoltà che hanno i comuni nella progettazione e che molto dipende dalla diversità delle realtà locali e dalla volontà dei sindaci di costruire percorsi collettivi, rimarcando la necessità di coinvolgere i giovani del territorio in questi processi.
Infine è intervenuto il sindaco Antonio Briscione che ha rappresentato la volontà del comune di attivarsi e rendersi parte attiva del processo di cambiamento, nonché l'importanza di cogliere appieno le sfide del Pnrr e della Snai favorendo reti, collaborazioni e associazionismo che sono fondamentali per la crescita del territorio. In tal senso ha parlato anche del progetto Borghi che vede il comune vincitore e destinatario di un finanziamento che sarà importante per realizzare percorsi di valorizzazione turistica e di promozione delle specificità locali. Ha ringraziato i presenti confidando in una piena collaborazione di tutti nella costruzione di un percorso di sviluppo e coesione territoriale.